Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Pareti in cartongesso per 10 istituti rientro a scuola, gli spazi «inventati»
Fondi dalla Provincia. Pretto (Scalcerle): «Didattica garantita»
Rimodulare certi spazi e «inventarsene» di nuovi. Quando mancano poco più di tre settimane all’inizio del nuovo anno scolastico (lunedì 14 settembre), è questa la «missione» dei presidi padovani per consentire agli alunni di riprendere le lezioni in presenza, riducendo ovviamente al minimo il diffondersi del coronavirus. E proprio in questo senso, con un decreto firmato ieri dal presidente Fabio Bui, la Provincia ha stanziato circa 300 mila euro in favore di dieci istituti superiori per «interventi urgenti di adeguamento degli edifici e delle aule per il contenimento del rischio sanitario da Covid-19». Interventi che, nella maggior parte dei casi, consisteranno nella costruzione di pareti in cartongesso per creare appunto nuovi spazi dedicati alla didattica con l’obiettivo di evitare assembramenti. I dieci istituti in questione, che già da oggi saranno oggetto di tali interventi, sono il complesso Marconi-bernardi, lo Scalcerle, il Marchesi, il Da Vinci, il Ruzza, l’einaudi, il Gramsci, il Girardi di Cittadella, l’alberti di Abano e il Da Montagnana di Montagnana. «Grazie a questi lavori - spiega Giancarlo Pretto, preside dello Scarcerle - le lezioni ricominceranno in presenza per tutte le nostre 62 classi, tutti i locali della scuola, compresi laboratori e palestre, saranno operativi e non ci saranno entrate-uscite diversificate. Saranno invece organizzati in maniera diversa dal solito i tempi e i luoghi della ricreazione, evitando che i nostri 1.600 studenti si concentrino tutti, nello stesso momento, al bar e nei corridoi».
Così, invece, Alessandra Bozzolan, preside del Bernardi: «Per il nostro tipo di istituto, la didattica in presenza è fondamentale. Ma l’esperienza di quella a distanza, maturata da marzo a giugno scorso, non deve andare perduta, soprattutto se il numero dei contagi dovesse bruscamente tornare a salire». Già, la cosiddetta Dad che, secondo il direttore dell’ufficio scolastico di città e provincia Roberto Natale, se non altro nei primi due-tre mesi, continuerà a riguardare almeno il 40% dei ragazzi che frequentano gli istituti superiori padovani.