Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Scaricati in statale, sono tutti negativi
Padova, nessun contagiato tra i 21 bengalesi: tutti espulsi. Indagini sulla tratta umana
Erano tutti sprovvisti di documenti i 21 bengalesi scaricati da un camion venerdì nel tardo pomeriggio in località Bragni, a Cadoneghe, lungo la nuova statale del Santo. Una volta intercettati dalle forze dell’ordine, assistiti sul posto, sono stati trasferiti a Padova. Per tutti è scattato il foto-segnalamento e il protocollo anti-covid. I 21 giovani sono tutti negativi: per tutti c’è il decreto d’espulsione. Sono entrati in Italia da Trieste, diretti a Milano. Indagini sul caso.
Molti di loro avrebbero dovuto prendere un treno alla stazione di Padova per raggiungere Milano, dove c’è una grossa comunità del Bangladesh. Tutti erano di buon umore e nessuno presentava condizioni di salute precarie.
Sono in corso le indagini da parte della squadra mobile per individuare il veicolo che li avrebbe scaricati poco distante dal punto dove sono stati individuati. Gli agenti stanno visionando le telecamere e acquisiranno anche i passaggi dei veicoli transitati lungo la direttrice verso il capoluogo meneghino. Per la provincia di Padova si tratta del secondo episodio simile in poco più di un mese. Lo scorso 10 luglio, sempre lungo la regionale 308, una trentina di immigrati provenienti oltre che dal Bangladesh anche dal Pakistan e dal Suriname era stata vista passeggiare ai confini tra i comuni di Cadoneghe e Campodarsego. In quel caso erano stati gli agenti della Federazione del Camposampierese a intervenire, a bloccarli, anche se qualcuno era fuggito, e a gestire l’emergenza con tamponi fino all’alba (nessun positivo) e decreto di allontanamento dal territorio nazionale.
Su quanto avvenuto è tornato ieri Marco Schiesaro, sindaco di Cadoneghe, che ha chiesto un intervento approfondito da parte della magistratura: «L’aspetto umanitario non si nega a nessuno così come quello sanitario. Sono tutti negativi e questo è importante. Adesso servono delle indagini per capire dove fossero diretti, chi li attendesse a Milano, le connivenze e sopratutto chi lavori per favorire ingressi clandestini nel nostro paese. Nessuno mi toglie la convinzione che alcune comunità siano vere e proprie basi organizzative per gli ingressi irregolari e che la nuova legge di questo Governo stia incentivando il fenomeno. Chiedo, anche a nome degli immigrati onesti, che venga fatta chiarezza e si scopra la regia e chi li abbia guidati fino a qua».