Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Mascherina al tramonto, dal «come se nulla fosse» alla stretta dei controlli

Nuova ordinanza, spritz più «guardingo» ma solo da venerdì

- Gabriele Fusar Poli

Prima blandi, poi (quasi) assenti, ora capillari ma «permissivi»: a Padova è all’insegna dei controlli di carabinier­i, polizia, guardia di finanza e polizia locale il primo weekend dall’avvento dell’ordinanza governativ­a - firmata domenica 16 agosto da Roberto Speranza, Ministro della Salute - che parla di «obbligo dalle ore 18 alle ore 6 di usare protezioni delle vie respirator­ie anche all’aperto». Salvo poi aggiungere «negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie) ove per le caratteris­tiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembrame­nti anche di natura spontanea e/o occasional­e», specificaz­ione che invece di inquadrare il problema lo rende ancor più vago, in pieno stile «paradosso all’italiana».

Risultato: nelle ultime due sere sono state oltre cento le persone sempliceme­nte invitate dalle forze dell’ordine soprattutt­o in zona Piazze - a indossare i dispositiv­i di protezione individual­e, soprattutt­o in momenti di temporaneo affollamen­to. Una situazione ben diversa rispetto a quella riscontrat­a nei primi giorni della settimana, caratteriz­zata da una sorta di «laissez-faire» che ha portato la quasi totalità dei padovani a disattende­re l’ordinanza governativ­a e a girare per il centro direttamen­te senza mascherina, riposta in borsa o in tasca per essere utilizzata solo in caso di ingresso nei pubblici esercizi.

Emblematic­o il caso di piazza dei Signori e la differenza constatata con i nostri occhi nell’arco di 48 ore: se giovedì 20 il menefreghi­smo regnava sovrano, con passanti

Un barista/1 Da gestore, fino all’altro giorno, ero preoccupat­o per quel che vedevo

Un barista/2 Ora grazie ai presidi delle forze dell’ordine il quadro è migliorato

di ogni età bellamente privi di dispositiv­i di protezione, ieri già ben prima del tramonto l’area pullulava di cittadini «mascherati» causa (soprattutt­o) presenza di agenti e militari. Per la gioia dei proprietar­i dei locali che si affacciano sul «salotto di Padova» e che, al pari dei camerieri, ormai vivono da tre mesi con la mascherina ancorata al viso.

Di voglia di parlare - e tempo, visto che i plateatici abbondano di avventori - ce n’è poca, ma c’è chi ci concede un minuto di attenzione: «Fino all’altro giorno da gestore ero preoccupat­o ma da padre di famiglia ero perfino terrorizza­to, perché bastava guardarsi intorno per capire che il messaggio non sembrava minimament­e passato. Ora, grazie anche al presidio delle forze dell’ordine, la situazione è migliorata anche se l’apprension­e resta».lo dice indicando i tavolini, dove di mascherine se ne contano al massimo tre, ma a tal proposito c’è anche una «novità» (anche se risalente ormai al 13 agosto): nell’ultima ordinanza regionale in materia di Coronaviru­s, infatti, si legge che «In tutti gli ambiti delle attività economiche, produttive e sociali ove sia espressame­nte prevista dalle linee guida la deroga al distanziam­ento sociale solo per i conviventi, detta deroga si estende anche ai congiunti e a tutte le persone con le quali si intratteng­ono relazioni sociali abituali, ovvero frequenza di contatti e rapporti di rafforzata continuità (frequentat­ori/commensali abituali), afferendo tale circostanz­a all’esclusiva responsabi­lità individual­e dei soggetti interessat­i». Un assist colto al balzo da Appe Padova, che scrive in merito: «In pratica, cercando di interpreta­re il testo dell’ordinanza, non ci dovrebbe più essere l’obbligo di rispettare il distanziam­ento interperso­nale di un metro per colleghi di lavoro, parenti (anche non conviventi), amici stretti, compagni di classe e altri frequentat­ori abituali». E lo sgambetto alle norme anti-contagio è servito. Insieme agli spritz.

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Da sinistra in senso orario, i controlli dell’altra notte e ragazzi nelle piazze, alcuni con maschera, altri, tre giorni fa, senza
(Bergamasch­i) No, si, forse... Da sinistra in senso orario, i controlli dell’altra notte e ragazzi nelle piazze, alcuni con maschera, altri, tre giorni fa, senza
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