Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Dagli uscenti al metalmecca­nico Bartelle, la polesana contro Zaia

In corsa 74 candidati, un paio le liste a rischio: 2 i seggi disponibil­i al Ferro Fini

- Nicola Chiarini

Saranno in 74 a contenders­i i due seggi polesani in consiglio regionale, ripartiti tra 19 liste divise nel sostegno a 11 candidati alla presidenza del Veneto. Su questi dati pende però la spada di Damocle dell’esclusione per insufficie­nza di requisiti di Indipenden­za Noi Veneto (candidato presidente Ivano Spano) e Venetie per l’autogovern­o (candidato presidente Loris Palmerini), con i rappresent­anti delle due liste che hanno annunciato ricorso.

Tra i pretendent­i a Palazzo Ferro Fini anche i tre consiglier­i uscenti del territorio: il leghista Cristiano Corazzari, il dem Graziano Azzalin, l’ex grillina Patrizia Bartelle, candidata alla presidenza della Regione con Veneto Ecologia Solidariet­à.

Sta volta i numeri si restringon­o, per effetto della riforma condotta nell’ultimo mandato che ha ridotto l’assemblea legislativ­a da 60 a 50 componenti (49 più il presidente). Sono ammesse al riparto dei seggi sia le coalizioni che ottengono il 5 per cento dei voti validi, sia le liste coalizzate che hanno ottenuto il 3 per cento dei voti di lista. Il premio di maggioranz­a del 55 per cento scatta con il 40 per cento dei voti per la coalizione, salendo al 57,5 per cento tra il 40 per cento e il 50 per cento, e al 60 per cento sopra il 500.

Con 5 liste (Lega, Zaia Presidente, Veneta Autonomia, Fratelli d’italia, Forza Italia) si candida al terzo mandato l’uscente Luca Zaia. Capolista del Carroccio sarà l’assessore uscente Corazzari. Con lui, tra gli altri, Pako Massaro, dimessosi dal Cda di «Sistemi Territoria­li» (società della Regione) per scendere in campo. Nella lista Zaia Presidente da segnalare la presenza di Monica Giordani, avvocata ed ex vice del sindaco rodigino Bruno Piva nella primissima fase di mandato. Testa di lista di Veneta Autonomia Michele Aretusini, attuale capogruppo leghista a Palazzo Nodari.

Fratelli d’italia affianca a due fondatori del partito come l’ex coordinato­re provincial­e Daniele Ceccarello e l’assessore portovires­e Valeria Mantovan, due nuovi innesti come l’ex presidente della Provincia, Marco Trombini (ex Dc, An, Fli) e l’ex presidente di Asm Set Cristina Folchini (già forzista).

Prima posizione per Andrea Bimbatti (ex vice del sindaco Bergamin) in Forza Italia che può contare pure sul sindaco di Trecenta, Antonio Laruccia (azzurro da sempre, salvo una parentesi alfaniana in Ncd) e su Laila Marangoni, coordinatr­ice regionale delle donne azzurre.

Coalizione ampia anche per il centrosini­stra che supporta Arturo Lorenzoni con 5 formazioni (Pd, Veneto che Vogliamo, Europa Verde, +Veneto Volt, Sanca Veneta). Tra i dem sarà serrato il confronto tra il cosnisigli­ere uscente Azzalin, in corsa per il terzo mandato e l’ex deputato Diego Crivellari. Per Veneto che Vogliamo, lista di impronta civico-progessist­a sul modello di Coalizione Civica, i nomi più noti sono quelli di Aldo D’achille, sindaco di San Bellino ed Enrico Bonato, consiglier­e comunale ad Adria. In Europa Verde il ritorno di Francesco Gennaro, ex consiglier­e comunale del M5S con trascorsi a sinistra in Psi e Sel, ma capolista la consiglier­a regionale uscente veronese Cristina Guarda. Per +Veneto Volt, testa di lista è Moira Trombetta, referente locale del partito.

In extremis si è presentata anche Sanca Veneta, senza però candidati polesani.

Polesana, invece, è Patrizia Bartelle la candidata presidente della Regione di Veneto Ecologia Solidariet­à. Capolista il lendinares­e Moreno Ferrari, ex Prc ed ex M5S, da sempre attivista ambientali­sta. Raccolti

in un’unica lista Italia Viva/pri/psi a supporto della senatrice Daniela Sbrollini con la presenza tra i candidati di Adino Rossi e Gianmario Scaramuzza, rispettiva­mente segretario provincial­e repubblica­no e socialista. A sinistra si colloca Solidariet­à Ambiente Lavoro, lista promossa da Prc e Pci per sostenere la proposta di Paolo Benvegnù per Palazzo Balbi. Capolista è il segretario provincial­e di Rifondazio­ne, Diego Foresti. Conosciuto è anche Adriano Romanelli, operaio metalmecca­nico ed ex presidente territoria­le Arcigay, già sostenitor­e di Tiziana Virgili. Quest’ultima, ex presidente della Provincia, è la capolista di Veneto–simonetta Rubinato per le Autonomie che sostiene, appunto, Rubinato, già parlamenta­re di Margherita e Pd.

Lista cortissima con soli due candidati per il M5S che, con l’ex consiglier­a comunale adriese Elena Suman e l’attivista Federico Rizzi, supportano la candidatur­a a presidente dell’ex senatore pentastell­ato, Enrico Cappellett­i. Si sottopone al giudizio degli elettori pure il Partito dei Veneti che punta su Antonio Guadagnini. Tra i candidati proposti in Polesine, il più noto è Lucio Chiavegato, già volto dei Forconi in Veneto. Lo schieramen­to è completato dal Movimento 3V-vaccini Vogliamo Verità guidato dal veterinari­o padovano Paolo Girotto che, però, propone in Polesine candidati originari di altre province venete.

19

Le liste

Tante sono le liste a sostegno di undici candidati a presidente del Veneto, due sono state escluse in Polesine

74

I candidati

In lizza per uno dei due scranni polesani a Palazzo Ferro Fini ci sono ex consiglier­i e amministra­tori locali

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