Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Allestite 25 nuove aule: «Scuole pronte a partire» Organici, Cgil all’attacco
Nessuno studente resterà senza un’aula, ma sono nove gli istituti scolastici che hanno dovuto aumentare gli spazi in vista della ripartenza delle lezioni del 14 settembre per garantire il rispetto delle distanze anti-coronavirus. È il quadro tracciato dal Provveditorato degli Studi di Padova e Rovigo, che segnala come almeno in sette complessi si siano già completati i lavori necessari. Di 37 nuove aule 25 sono già pronte, ritagliate per lo più all’interno delle stesse scuole ristrutturando locali in precedenza non destinati all’insegnamento. Per quanto riguarda la dozzina rimanente, sono in corso interlocuzioni con le istituzioni locali per trovare sistemazioni ideali. In ogni caso, al momento, non risultano situazioni di particolare gravità.
«Possiamo attingere ad un fondo di 500 mila euro e stiamo lavorando con la massima rapidità - assicura Ivan Dall’ara, presidente della Provincia -. Un grande aiuto è arrivato dai presidi stessi, che hanno saputo ricavare sistemazioni nuove all’interno delle stesse scuole».
Nel frattempo anche il Comune
del capoluogo polesano dichiara che gli istituti della città sono pronti alla riapertura, con buona parte dei lavori già completati e nessun trasferimento previsto con l’unica eccezione del Centro Cpia per l’istruzione di adulti, che vedrà tre aule ricollocate. Più preoccupazione invece sul fronte docenti, il cui organico dovrà aumentare. La nuova scuola smembrerà infatti le classi più numerose, dividendole in due gruppi uno dei quali sarà seguito da supplenti. Al momento è in definizione il budget da parte del ministero per l’assunzione, che verrà speso in base alle richieste già fatte pervenire dagli istituti.
Una situazione che comunque preoccupa il fronte sindacale, che da anni denuncia gravi carenze di organico che ora, afferma, rischiano di essere fatali. «A livello nazionale vogliono stabilizzare 80 mila persone con un sotto organico di 200 mila - spiega Valter Ciancaglia, segretario provinciale della Cgil Scuola -. Questo numero, per altro, non tiene conto dello sdoppiamento delle classi che dovrà essere fatto. Il fenomeno tocca anche il Polesine ed ora rischia di amplificarsi».
Parallelamente è corsa ad ostacoli anche per il rispetto delle misure di sicurezza all’interno dei presidi scolastici. Una questione che sarà trattata nello specifico venerdì prossimo, quando i dirigenti scolastici incontreranno le istituzioni sanitarie e territoriali per definire gli aspetti chiave.