Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
L’«histoire du soldat» al Malibran, catarsi e incertezze sul presente
Sette musicisti, un attore, una ballerina. Sarà l’allestimento essenziale dell’histoire du soldat di Igor Stravinskij a inaugurare il palcoscenico rinnovato del teatro Malibran domani (ore 19, replica sabato 29 agosto, www.teatrolafenice.it). L’histoire debuttò a Losanna il 28 settembre 1918, negli ultimi mesi del primo conflitto mondiale e durante il sopravvento della Spagnola. Stravinskij studiò infatti un allestimento sul modello del «théatre ambulant», pensato per essere realizzato in tempi difficili e di ristrettezze. Cento anni dopo, l’analogia con l’incertezza presente è immediata. Su libretto in francese di Charles-ferdinand Ramuz, poeta esule in Svizzera come lo stesso Stravinskij, l’histoire tocca i ritmi più variegati, dal ragtime nordamericano al valzer viennese al tango argentino e rielabora tra balletti e musica da camera il mito di Faust. Protagonista un soldato che cede al diavolo il proprio violino, in cambio di un libro per conoscere la risposta a qualsiasi domanda. L’universale è il patto tra uomo e diavolo: Stravinskij interroga lo spettatore, chiamandolo a confrontarsi con i propri demoni. «Il tema dell’histoire è di grande profondità – ha commentato Fortunato Ortombina, sovrintendente e direttore artistico della Fenice – In questo momento storico, ognuno di noi ha una grandissima responsabilità, innanzitutto nei confronti di sé stesso, senza farsi abbindolare da chimere politiche o economiche. L’histoire è fulminea nel mettere lo spettatore di fronte al patto con il diavolo». Un’esperienza catartica affidata, tra gli altri, a due giovani emergenti della Fenice: a dirigere la parte musicale ci sarà Alessandro Cappelletto, classe 1992, primo dei secondi violini della Fenice, mentre regista e attore sarà Francesco Bortolozzo. La data scelta per la prima non è casuale, mercoledì 26 è infatti il compleanno di Peggy Guggenheim, che fu amica di Stravinskij e della moglie Vera. Svariate le testimonianze che legano la mecenate americana alla coppia: dal settembre del 1951 quando Peggy fu invitata alla prima mondiale di The Rake’s Progress («La carriera di un libertino») di Stravinskij alla Fenice al settembre del 1957, quando il compositore russo fu ospite della collezionista a Palazzo Venier dei Leoni. Un’occasione per incrociare i pubblici di teatro e museo inaugurando il nuovo palco ad altezza modulabile, che permetterà di avvicinare i musicisti agli spettatori.