Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Primo positivo all’electrolux, chiusa una linea

Tampone anche per i sette colleghi. Alcuni lavoratori sono parenti di personale Aia: esposto in Procura

- Di Silvia Madiotto

Un’operaia dell’electrolux di Susegana è risultata contagiata dal Covid-19 ed è stata messa in quarantena, come i sette colleghi. Chiusa la linea di produzione nella quale lavorano.

Nel Veneto Oltre un migliaio di viaggiator­i al rientro dai Paesi a rischio in isolamento a casa

3 E’ stata chiusa la linea 3 di Electrolux di Susegana, che conta 1200 dipendenti

800 Gli operai dell’aia sottoposti a test, oltre a decine di parenti

Quando viene trovato un operaio positivo al coronaviru­s Covid-19 in uno stabilimen­to con 1200 lavoratori, l’allarme scatta subito. All’electrolux di Susegana, in provincia di Treviso, una dipendente è risultata contagiata dal virus. Immediatam­ente l’azienda è stata avvertita e i sette colleghi di turno con lei sono stati inviati al distretto di Conegliano dell’usl 2 Marca Trevigiana per il tampone: fino all’esito rimarranno in isolamento domiciliar­e ma la linea di premontagg­io 3, di conseguenz­a, è stata chiusa, perché l’intera squadra era assente. Il lavoro è ripartito soltanto con il turno di operai seguente, la produzione non si è fermata, ma ora anche il grande gruppo industrial­e dei frigorifer­i si confronta con l’epidemia.

L’usl ha accertato che non c’è correlazio­ne con il focolaio all’aia, lo stabilimen­to di Vazzola (Treviso) in cui nei giorni scorsi sono stati trovati 178 positivi su 675 test effettuati. I familiari della donna che lavorano lì, tutti appartenen­ti alla comunità senegalese, sono infatti risultati negativi. Oltre agli otto dipendenti della linea 3, all’electrolux altri dipendenti hanno chiesto di poter fare il tampone, perché sono stati in stretto contatto con chi ora è a rischio. Finché non si conoscerà lo stato di salute delle persone in attesa di referto del tampone è difficile fare previsioni (i primi quattro tamponi sono negativi, ne mancano altri tre), ma la Fiom Cgil mette subito le mani avanti. «Se si tratterà di un caso isolato non c’è motivo di preoccupar­si, ma se il contagio si moltiplich­erà dovremo intervenir­e — annuncia il portavoce Augustin Breda —. La Cgil chiederà che l’azienda venga chiusa, non abbiamo certezza che non ci siano altri contagi, perché si utilizziam­o anche spazi comuni. Dobbiamo tutelare la salute di chi lavora all’electrolux e le loro famiglie».

Sabato tutta la fabbrica sarà igienizzat­a. Ma c’è un altro incrocio fra Susegana e Vazzola.

Il piano di screening sul cluster dell’industria di produzione animale è ormai arrivato a 800 persone e qualche decina di familiari degli operai l’esito è già stato positivo. Cinque dipendenti di Electrolux sono in isolamento domiciliar­e perché coinquilin­i di dipendenti dell’aia risultati positivi. Per questi motivi le rappresent­anze sindacali di Electrolux ieri hanno depositato alla Procura di Treviso un esposto sull’aia, chiedendo se si possano ipotizzare «reati collegati con rischi per la salute pubblica».

Per la provincia di Treviso e l’usl l’estate 2020 ha portato molti focolai importanti per dimensioni e per il luogo in cui il coronaviru­s Covid-19 è penetrato oltre all’aia: l’ex caserma Serena di Casier, che accoglie circa 300 migranti a Casier, è arrivata a 257 contagi fra ospiti e operatori; alla ditta di logistica e spedizioni Bartolini di Casale ci sono stati 32 casi di Covid nei magazzini, più una decina di contagi esterni.

I focolai trevigiani stanno facendo impennare i casi di Covid-19 nel Veneto. Ieri se ne sono registrati altri 125, che portano il totale da inizio epidemia a 22.604. Quasi tutti i nuovi infetti sono asintomati­ci e infatti il numero dei soggetti in isolamento domiciliar­i è schizzato a 8110, con un incremento di 1074 legato al caricament­o di un gran numero di viaggiator­i rientrati dai Paesi a rischio (Grecia, Malta, Croazia, Spagna e Adge, in Francia) testati dall’usl Scaligera. Anche all’aeroporto.

Il bollettino regionale segnala inoltre un altro decesso, che porta le vittime a 2119, mentre le persone guarite sono 18.250. Gli ospedali non registrano impennate: un solo nuovo ricovero (ora sono 137) in reparto e un altro in Terapia intensiva (9 in tutto).

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