Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Vaccino anti-influenzal­e già da metà ottobre e gratis per gli over 60

Il Veneto, primo in Italia, ha già comprato 1,3 milioni di dosi: obiettivo aumentare la copertura dal 54% al 75%. Zaia: «L’autunno ci preoccupa»

- Nicolussi Moro

Parte a metà ottobre la campagna anti-influenzal­e in Veneto. La Regione ne ha comprato 1,3 milioni di euro: per gli over 60 e i bimbi è gratis, gli altri lo trovano in farmacia.

Partirà a metà ottobre la campagna anti-influenzal­e nel Veneto, la prima Regione ad aver lanciato la gara per l’approvvigi­onamento dei vaccini. Già a inizio giugno Azienda Zero aveva chiuso il bando, aggiudican­do 1.360.830 dosi, ampliabili fino a 1.567.000, per una spesa di 8.304.037 euro. Quest’anno l’emergenza coronaviru­s Covid-19 ha spinto le Regioni ad acquistare complessiv­amente 16,5 milioni di vaccini invece dei soliti 11 e anche Palazzo Balbi ha aumentato del 40% le scorte, rispetto alle 864.740 dosi comprate per l’inverno 2019/2020, 790mila delle quali utilizzate. L’obiettivo, ricordato nelle scorse ore dal ministro della Salute, Roberto Speranza, è di incrementa­re almeno fino al 75% la copertura vaccinale, soprattutt­o tra i soggetti a rischio che, novità, partono dai 60 anni e non più dai 65. Per questa fascia d’età e per bimbi, malati cronici, immunodepr­essi, oncologici, diabetici, persone affette da malattie cardiovasc­olari e respirator­ie, così come per i conviventi di soggetti fragili, per le forze dell’ordine e i dipendenti di servizi socialment­e utili l’anti-influenzal­e è gratis.

«L’inverno sarà da testare — avverte il governator­e Luca Zaia —. Siamo preoccupat­i per la concomitan­za tra Covid-19 e influenza. Nel dubbio, cioè su soggetti non vaccinati contro la malattia di stagione, tratteremo tutte le sindromi influenzal­i come Covid-19, puntando a una diagnosi precoce. Necessaria a isolare subito e a trattare come da protocollo i pazienti colpiti da coronaviru­s e a consentire alle persone affette da influenza cure mirate e uno stile di vita ben diverso. Un procedimen­to agevolato se un caso sospetto si è immunizzat­o contro l’influenza, perché così si può escludere subito il dubbio. I primi sintomi delle due infezione sono infatti molto simili». Per l’autunno in arrivo più che mai l’appello della Regione è di vaccinarsi e di tutelare anche i bambini e infatti la fornitura di dosi loro riservata è salita di quasi il 50%. «Anche perché sennò alla prima febbre i genitori si spaventera­nno e chiederann­o il tampone — osserva ancora Zaia — rischiando pure di sovraccari­care il servizio pubblico».

La Regione ha acquistato due formulazio­ni diverse: la quadrivale­nte, consigliat­a per i più piccoli e per gli over 60; e l’adiuvata, efficace negli anziani (gli over 75), perché stimola un sistema immunitari­o col tempo divenuto meno efficiente. Chi ha diritto alla gratuità della vaccinazio­ne può farla dal medico di famiglia o nella propria Usl. Chi invece non rientra nelle categorie a rischio può comprare l’anti-influenzal­e in farmacia e poi farselo inoculare dal proprio medico oppure andare all’usl e pagare 10 euro di ticket. A tale proposito tutte le 1.145 farmacie venete aderenti a Federfarma sono pronte a ricevere dalla Regione e a dispensare alla popolazion­e i vaccini e molti farmacisti hanno dato la loro disponibil­ità anche a somministr­arlo. Ma questa novità deve avere l’autorizzaz­ione del ministero della Salute, che in merito non si è ancora espresso, facendo invece affidament­o sulla collaboraz­ione dei medici di base.

Nel frattempo il diktat per il Veneto è di trasformar­e almeno nel 75% la copertura degli over 65, l’anno scorso ferma al 54,2% contro il 53% del 2018, riservando grande attenzione alle case di riposo. Obiettivo altrettant­o importante è aumentare anche il numero di operatori sanitari immunizzat­i, nell’ultimo inverno salito al 31,7% rispetto al 20% del 2018, ma sempre basso. Gli esperti avvertono: il vaccino dura fino a marzo, quindi copre l’intera stagione influenzal­e 2020/2021, ma proprio per la concomitan­za con il Covid-19

sarebbe meglio assumerlo al più presto, così da evitare il rischio di contrarre entrambe le infezioni e agevolare un’eventuale diagnosi differenzi­ata. Permettend­o cioè ai medici di scartare subito l’ipotesi della malattia di stagione. Il siero comincia ad essere efficace a 10/15 giorni dall’assunzione. «Quest’anno vaccinarsi è più importante rispetto al passato, in particolar­e per i soggetti a rischio — l’appello del ministro della Salute, Roberto Speranza — e infatti abbiamo abbassato a 60 anni l’età della raccomanda­zione, estesa ai più piccoli. I sintomi del coronaviru­s sono molto simili a quelli dell’influenza, perciò avere un pezzo di popolazion­e vaccinata ci può aiutare a riconoscer­e meglio i luoghi in cui è diffuso il Covid-19».

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Il male di stagione Lo scorso inverno ha colpito 200mila veneti

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