Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Piazza Duomo, altre due notti di risse
Martedì e giovedì gli episodi violenti, all’esterno di due locali: la polizia ha già individuato i responsabili
Un giovane ferito a un occhio da un bicchiere di vetro scagliato con violenza e un altro ragazzo arrestato per aver aggredito i poliziotti. Il bollettino delle risse settimanali nelle notti della movida in centro a Padova si arricchisce di due nuovi capitoli, e in entrambi i casi la squadra mobile è riuscita a individuare i responsabili. Il primo è avvenuto martedì sera sul plateatico del Gancino, il locale che si affaccia su piazza Duomo. Un ventottenne padovano, che stava bevendo una birra insieme a tre amici, è stato minacciato da un nord africano già conosciuto per essere molesto. «C...zo guardi?», gli ha urlato il magrebino, a cui hanno fatto seguito una serie di scambi di insulti e offese. I dipendenti sono intervenuti, chiedendo allo straniero di andarsene e l’uomo per qualche minuto è sparito, salvo ripresentarsi poco dopo con spirito bellicoso, tanto da far accendere ancora una volta la discussione, terminata con un calice di vetro scagliato contro l’italiano che gli ha provocato una profonda ferita all’arcata sopraciliare, ricucita poco dopo in pronto soccorso. Gli agenti hanno mostrato alla vittima un album con le immagini degli individui che bazzicano nella zona e che hanno precedenti di polizia. Grazie alle fotografie è stato semplice risalire al colpevole che è stato denunciato.
Il capo della Mobile L’invito agli esercenti è a chiamare il prima possibile le forze dell’ordine, senza tentare di allontanare questi soggetti da soli perché spesso ritornano ancora più aggressivi
«L’invito che mi sento di rivolgere agli esercenti è quello di chiamare il prima possibile le forze dell’ordine senza tentare di allontanare questi soggetti da soli, perché spesso ritornano ancora più aggressivi. I controlli che stiamo effettuando in questi giorni stanno portando a importanti risultati», ha sottolineato Carlo Pagano, capo della Squadra mobile di Padova. Proprio aver creato un registro degli elementi più molesti sta aiutando le forze dell’ordine a identificare tempestivamente i coinvolti nei fatti di sangue. «Purtroppo c’è sempre meno rispetto tra le persone - dice Fation Ymeraj, per tutti “Tony”, il noto proprietario del Gancino -. Al Duomo servirebbe un presidio fisso delle forze dell’ordine perché nelle serate in cui ci sono i reparti mobili succedono meno guai. Andrebbe illuminata meglio la piazza e installate più telecamere». Il secondo episodio è accaduto in piazza dei Signori, poco dopo la mezzanotte di giovedì, all’angolo con via Dante, dove una pattuglia appiedata della Mobile è accorsa mentre stava scoppiando una rissa tra alcuni giovani nelle vicinanze di un bar. Gli agenti sono subito riusciti a bloccare un ventottenne padovano che stava partendo con calci e pugni contro alcuni coetanei. L’uomo, in forte stato di agitazione, anziché tranquillizzarsi e andarsene, ha cercato di malmenare anche i poliziotti, che, a quel punto, sono riusciti a immobilizzarlo e a portalo in questura. Per lui sono scattate le manette con l’accusa di violenza e minaccia. Insomma, la questione delle risse in quella zona del centro resta d’attualità dopo i fatti accuditi a fine maggio, con le baby gang in azione a menare le mani, l’accoltellamento del 28 giugno e l’aggressione ai titolari della pizzeria Marechiaro del 24 luglio. La settimana scorsa, poi, a passare alcuni attimi di terrore era stato Alessandro Monterosso, imprenditore di 29 anni, che stava bevendo una birra sul muretto di fronte al Duomo insieme a due amici, quando è stato picchiato da due ventenni palestrati dell’est Europa che tentavano di frugargli nello zaino alla ricerca di un pacchetto di sigarette. I presidi delle forze dell’ordine all’imbrunire sono ormai quotidiani nelle aree calde del divertimento, con le luci blu dei lampeggianti parcheggiati sotto l’orologio o nei pressi del Monte di Pietà che fanno da cornice luminosa. Ai controlli estesi che riguardano anche il rispetto delle normative anti diffusione del coronavirus, oltre alla polizia, stanno partecipando anche i carabinieri e la guardia di finanza in un lavoro di sinergia.