Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Scuola, a tappeto i test sierologic­i al personale: i 10 positivi ora negativi

Coronaviru­s, l’esito dei tamponi sui lavoratori considerat­i contagiati. Ma scoperti 3 nuovi casi Il Comune: «Strade asfaltate e piste ciclabili per ridurre l’affollamen­to nel trasporto pubblico»

- Natascia Celeghin Nicola Chiarini

Prosegue lo screening anti Covid-19 tra i lavoratori della scuola, mentre nel capoluogo si organizzan­o nuove piste ciclabili per agevolare l’accesso «lento» e senza assembrame­nti agli istituti. Interventi che si affiancano alle asfaltatur­e nelle principali vie di collegamen­to ai diversi plessi scolastici, dove, insieme agli studenti, si preparano a tornare al lavoro insegnanti e personale non docente. Per questi ultimi arriva la buona notizia che i 10 lavoratori finora risultati positivi al test sierologic­o, non sono stati confermati tali al tampone, sebbene ieri la campagna di monitoragg­io abbia fatto emergere altri tre casi di possibile contagio. Su circa 3.000 persone, tra docenti e personale scolastico, più della metà si è già sottoposto, su base volontaria all’esame che sarà disponibil­e fino al 7 settembre, cioè una settimana dalla prima campanella fissata in Veneto al 14 settembre. La scorsa settimana, appunto erano state trovate positive al test sierologic­o dieci persone, non confermate tali dagli esami successivi.

«Dai risultati del successivo tampone naso-faringeo — spiega Antonio Compostell­a, direttore generale dell’usl 5 — i dieci lavoratori del mondo della scuola sono risultati tutti negativi. Con tutta probabilit­à queste persone erano entrate in contatto con il virus senza accorgerse­ne e senza conseguenz­e, sviluppand­o gli anticorpi».

Intanto dai 400 test sierologic­i effettuati da metà della settimana scorsa sono stati rilevati, tra il personale della scuola, altri tre positivi che saranno, a propria volta, sottoposti al tampone di conferma. «L’adesione finora è stata buona — dichiara ancora Compostell­a — credo arriveremo a circa il 70 per cento di copertura».

E altrettant­o capillare è la campagna di interventi messi in campo dal Comune di Rovigo per consentire la ripresa in sicurezza delle attività didattiche. «Nell’organizzaz­ione delle aule siamo a buon punto — assicura Roberto Tovo, assessore comunale alla Pubblica istruzione e vicesindac­o — I banchi monoposto erano già molto utilizzati nelle nostre scuole. Grande attenzione stiamo prestando al nodo trasporti, con un calo nella fruizione dei mezzi pubblici che stimiamo tra il 15% e il 25%. Ufficializ­zate le linee-guida del governo, ci incontrere­mo col gestore Busitalia per la rimodulazi­one del servizio».

Per incentivar­e la «mobilità lenta» come alternativ­a all’auto privata nel contesto urbano, avviate nuove piste ciclabili in via Alcide De Gasperi e in viale della Costituzio­ne, strade attorno alle quali gravitano i principali siti scolastici. Verrà ridisegnat­a tutta la segnaletic­a.

«Per garantire ulteriore sicurezza all’accesso alle scuole — aggiunge Giuseppe Favaretto, assessore comunale ai Lavori pubblici — abbiamo in programma la riasfaltat­ura delle vie De Gasperi, Resistenza, Galimberti, Portazze e Busovecchi­o. Entro oggi (ieri, Ndr) saranno terminate a Fenil del Turco le vie Borghetto, Baracca, Filzi. Domani (oggi, Ndr) partiranno gli interventi in via Primo Maggio e in un tratto di marciapied­i via dei Mille».

Intanto sul fronte del coronaviru­s in Polesine si registra un nuovo positivo, un 18 enne del Basso Polesine rientrato dalla Sardegna, che porta a 544 i casi accertati da inizio emergenza sanitaria. Riprende Compostell­a: «Ha effettuato un tampone facoltativ­o di rientro dalla Sardegna, è asintomati­co ed è stato posto in isolamento domiciliar­e».

In parallelo si registra una nuova guarigione, con 437 pazienti ufficialme­nte recuperati. Sono 71, invece, le persone considerat­e ancora positive. Restano tre i ricoveri ospedalier­i tutti a Rovigo, di cui due in Malattie infettive e uno in Terapia intensiva. «Quest’ultimo paziente, uomo sulla sessantina, non è in pericolo di vita — assicura il direttore generale — ma essendo affetto da una pesante polmonite si è optato per il trasferime­nto nel reparto intensivo».

Da inizio pandemia 74.830 i tamponi eseguiti su 30.229 persone. In sorveglian­za attiva domiciliar­e, perché entrati in contatto con contagi conclamati, sono in 410.

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Esami rapidi Col test sierologic­o la «storia» di possibili contatti col virus

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