Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Lorenzoni positivo, test a tappeto

Zaia: «Rinuncio agli spazi tv». Il candidato del centrosini­stra: «Grazie ma io li userò, chiedo confronti»

- D’attino

Il virus irrompe nella campagna elettorale. Il candidato del centrosini­stra, Lorenzoni, rivela di essere positivo al test e invita tutti coloro che lo hanno incontrato a sottoporti al tampone. «Stiamo testando sistematic­amente a tappeto tutti i suoi contatti - spiega Crisanti e purtroppo non sono pochi». Vicinanza bipartisan da destra a sinistra allo sfidante di Luca Zaia. Che a sua volta annuncia: «Rinuncio a tutti gli spazi televisivi». Lorenzoni: «Grazie, ma auspico confronti».

«Ma Arturo, dov’è?». Ieri mattina, mancano una decina di minuti alle undici. Giornalist­i, fotografi e cameraman, convocati in Comune a Padova per una conferenza stampa del candidato alla presidenza della Regione per buona parte del centrosini­stra (Pd e Veneto che vogliamo in testa) con il segretario nazionale dei democratic­i Nicola Zingaretti, interrogan­o sorpresi chi certamente ne sa più di loro. «Eh, abbiamo un problema», sbuffa gettando a terra l’ennesima sigaretta Massimo Bettin, portavoce “tuttofare” del sindaco della città del Santo, Sergio Giordani, nonché persona molto influente nel Pd padovano (e non solo) e principale artefice proprio della candidatur­a a governator­e del Veneto dell’ingegnere-professore universita­rio di cui sembrano essersi perse le tracce.

«Forse si è sentito male dopo aver visto i sondaggi pubblicati stamattina sui giornali che lo danno appena al 15 per cento – prova a scherzare qualcuno – e magari ha deciso di ritirarsi». Eh già, alle elezioni regionali in programma tra un paio di settimane, il presidente leghista in carica Luca Zaia pare destinato a un autentico trionfo: il suo gradimento, infatti, supererebb­e addirittur­a il 70 per cento. Però no, non è questo il momento di scherzare. Zingaretti, intanto, si affaccia in Comune. Ma un attimo dopo, preso sottobracc­io da Bettin, fa improvvisa­mente dietrofron­t. «Che succede?», ci si domanda con un po’ di preoccupaz­ione. «Ah, ancora non lo sapete?», interviene Andrea Micalizzi, vicesindac­o di Padova che, da poco più di un mese, ha preso proprio il posto di chi adesso non si vede, dimessosi malgrado la legge non lo obbligasse a farlo. «Arturo ha qualche linea di febbre e, per sicurezza, è andato a farsi fare un tampone». Eh sì, confermano con un certo timore i collaborat­ori più stretti del professore, Arturo Lorenzoni, 54 anni da compiere il prossimo 19 settembre (giusto alla vigilia delle regionali), lo sfidante padovano del governator­e Zaia, si è svegliato con un gran mal di testa e con la febbre a 37,7 e ora è in ospedale per controllar­e se malaugurat­amente dovesse aver contratto il coronaviru­s.

Nel frattempo, la conferenza con Zingaretti è già stata annullata. Sale l’apprension­e. E la scena, in maniera inevitabil­e, si sposta dal municipio del capoluogo euganeo al complesso medico sanitario di via Giustinian­i. D’altronde, negli ultimi giorni, le persone che hanno incontrato Lorenzoni durante il suo tour elettorale sono tantissime. Centinaia, se non migliaia. Giornalist­i compresi. E ovviamente non solo a Padova, ma anche a Mestre, Adria, Porto Viro, San Donà di Piave, Portogrual­a ro, Schio e Castelfran­co, giusto per citare alcune delle tappe più recenti. E proprio a Castelfran­co, guarda caso, il professore è stato protagonis­ta di un’iniziativa con il candidato sindaco del Pd, Sebastiano Sartoretto, fino a poche ore prima al centro di una polemica piuttosto vivace per

sua positività al Covid-19. «Ma Arturo, come sta?», si chiedono tutti. E la risposta, verso le tre e mezza del pomeriggio, arriva dallo stesso Lorenzoni: «Sono risultato positivo al tampone fatto questa mattina – fa sapere in una breve nota – Ma sto bene. E continuerò la campagna elet

torale da remoto, con incontri in videoconfe­renza. Per un po’ di tempo, infatti, dovrò restare cautelativ­amente a casa. E come richiesto dalle autorità sanitarie, invito tutte le persone che mi hanno incontrato negli ultimi cinque giorni a rivolgersi agli uffici delle rispettive aziende sanitarie per sottoporsi a tampone».

E così il professore che i veneti stavano pian piano cominciand­o a conoscere dovrà appunto trascorrer­e a casa le ultime due settimane prima del voto. Proprio quelle che, magari, gli avrebbero fatto conquistar­e un po’ più di consensi rispetto a quelli che oggi gli attribuisc­ono i sondaggi.

Intanto, il presidente Zaia è tra i primi a manifestar­e solidariet­à: «Oltre la politica, esiste la vita reale. E per questo esprimo all’uomo Lorenzoni la mia vicinanza e gli auguri di una pronta guarigione. Inoltre, alla luce del suo isolamento domiciliar­e, mi sembra il minimo annunciare che rinuncerò a tutti gli spazi televisivi di campagna elettorale che erano previsti per me». E più o meno in contempora­nea con Zaia, ecco le parole del professor Andrea Crisanti, il virologo dell’università di Padova con cui Lorenzoni, negli ultimi mesi, ha intessuto un ottimo rapporto: «Stiamo già testando a tappeto tutte le persone che hanno avuto contatti con lui nei giorni scorsi. E purtroppo non sono poche». Pieno d’affetto, poi, il saluto del sindaco Giordani e dei suoi ex colleghi di giunta: «Un grande in bocca al lupo ad Arturo, che non si farà certo fermare da quest’improvviso ostacolo». Nonostante il tampone negativo, si è messo in autoisolam­ento anche il candidato sindaco di Venezia e sottosegre­tario all’economia Pier Paolo Baretta: «Domenica ho incontrato Arturo», ha spiegato. Dalla Mostra del cinema di Venezia, infine, il segretario federale della Lega, Matteo Salvini: «Ho già mandato i miei auguri a Lorenzoni. Spero possa rimettersi in fretta, con la salute non si scherza». Un po’ di fair play, a volte, non guasta.

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(Foto, Bergamasch­i) Il candidato anti-zaia Arturo Lorenzoni, in corsa per la Regione con il centrosini­stra, è risultato positivo al Covid-19

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