Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Muore colpito dalla pala dell’elicottero

Finanziere perde la vita durante un’esercitazi­one del soccorso alpino sulle Tre Cime

- Priante, Gioli

L’appuntato scelto Sergio Francese (foto a destra) del Soccorso alpino della guardia di finanza, è morto ieri durante un’esercitazi­one sulle Tre Cime di Lavaredo. È stato colpito dal rotore dell’elicottero sul quale stava salendo. Inutili i tentativi di rianimarlo da parte dei colleghi che erano accanto a lui al momento della tragedia. «È il sacrificio di uno dei nostri angeli della montagna», ha detto il comandante delle Fiamme Gialle, Gaetano Giacchi.

«È l’estremo sacrificio di uno dei nostri angeli della montagna». Scuote la testa il colonnello Gaetano Giacchi, comandante provincial­e della guardia di finanza di Belluno. Uno dei suoi uomini ha perso la vita durante un’esercitazi­one. In modo assurdo e, almeno in parte, ancora da chiarire.

Si chiamava Sergio Francese, era un appuntato scelto, aveva 55 anni e faceva parte della Stazione Sagf di Cortina d’ampezzo, il nucleo del soccorso alpino che fa capo alle Fiamme Gialle. Ieri mattina è stato colpito dalla pala dell’elicottero utilizzato per simulare il soccorso di un ferito sulla cengia della Piramide, una propaggine che si trova sulla più alta delle tre Cime di Lavaredo.

L’esercitazi­one congiunta del Soccorso alpino e speleologi­co Veneto e del Sagf, era iniziata alle 10 del mattino. I tecnici erano stati sbarcati dall’elicottero della guardia di finanza di Bolzano in cima alla parete di roccia e poi avevano calato una barella lungo il fronte. Ai piedi della montagna, avevano percorso il ghiaione fino a mettere in sicurezza il «ferito». Il tutto veniva seguito a distanza dai vertici del soccorso alpino e della Finanza bellunese, oltre che dal sindaco di Auronzo, Tatiana Pais Becher, e dal consiglier­e provincial­e Massimo Bortoluzzi. È quest’ultimo a raccontare che «all’improvviso abbiamo capito che qualcosa, lassù in cima, era andato storto».

Stando alle prime ricostruzi­oni, pare che l’esercitazi­one fosse quasi conclusa. L’elicottero doveva recuperare i soccorrito­ri rimasti in cima: è in questa fase che è avvenuto l’incidente. «È accaduto durante le fasi di imbarco in hovering

sull’elicottero», si limita a spiegare il comandante provincial­e del soccorso alpino, Alex Barattin. L’hovering è una manovra che vede il velivolo stazionare in volo. Uno dei pattini d’atterraggi­o era posato alla roccia e, per motivi ancora da chiarire, al momento di salire Francese è stato urtato dal rotore. Un colpo violentiss­imo.

I colleghi l’hanno soccorso, e in pochi minuti sulla parete è arrivato anche il personale medico dell’aiut Alpin Dolomites di Bolzano. Hanno tentato di rianimarlo, ma non c’è stato niente da fare: l’appuntato è morto sulle montagne che tanto amava. Ora sarà la magistratu­ra a dover chiarire le modalità della tragedia e le eventuali responsabi­lità.

«Che sia un’esercitazi­one o un intervento di soccorso non c’è differenza: i nostri uomini rischiano la vita per essere sempre pronti a salvare quella degli altri», riflette il colonnello Giacchi.

Sergio Francese - un passato nella Forestale e poi, dal 2017, al Sagf - lascia un figlio di 17 anni. Da qualche tempo viveva ad Auronzo di Cadore, dove si era spostato dopo una lunga permanenza a Santo Stefano. L’ex sindaco Alessandra Buzzo lo ricorda come «un uomo gentile, pacato, serio. Una brava persona, davvero».

Era uno sportivo: oltre all’arrampicat­a amava molto il ciclismo e non era raro incrociarl­o nelle vie del paese in sella alla sua bicicletta.

«Quando c’è bisogno di loro, i soccorrito­ri sono sempre in prima fila - dice il consiglier­e Bortoluzzi, che è anche delegato alla protezione civile - rappresent­ano una risorsa fondamenta­le per le nostre montagne e per la collettivi­tà. Notizie come questa ci lasciano un vuoto grande e ci fanno sentire un po’ più soli».

Ieri sera il Comune di Auronzo doveva premiare il regista Giovanni Carraro per il film «Tre cime di Lavaredo, la Trinità delle Dolomiti». L’evento, naturalmen­te, è stato annullato. Ma alla realizzazi­one del documentar­io aveva partecipat­o proprio Sergio Francese che, assieme ad altri soccorrito­ri, aveva accompagna­to l’autore nella salita alla Cima Ovest durante le riprese. «Doveva essere un giorno di festa - dice Carraro si è trasformat­o in una tragedia immensa».

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Sopra, l’appuntato scelto Sergio Francese, 55 anni. A sinistra l’elicottero della Finanza e quello intervenut­o in soccorso dell’uomo
La vittima e i soccorsi Sopra, l’appuntato scelto Sergio Francese, 55 anni. A sinistra l’elicottero della Finanza e quello intervenut­o in soccorso dell’uomo

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