Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
La prima volta nella grande piazza con mascherine e tante emozioni
Se il Premio Campiello celebra la bellezza della parola, ieri sera Piazza San Marco gli ha fatto onore regalando una serata in cui i bagliori aurei dei mosaici della Basilica si illuminavano allo scorrere della cascata dorata di Fabrizio Plessi dal Museo Correr. Un dialogo silenzioso che si svolgeva sopra le 1.400 sedie posizionate sugli antichi masegni per la prima volta del concorso letterario in Piazza. Quasi un ritorno alle origini, quando gli Industriali veneti avevano scelto il cortile di Palazzo Ducale per ospitare la loro creatura. Erano le tante mascherine a ricordare il motivo per cui quest’anno si è lasciato il Teatro La Fenice per spostare all’aperto la manifestazione. Rigidi controlli agli ingressi, con ordinate file per la misurazione della temperatura, hanno accompagnato gli ospiti, con abiti da gran soirée in gran parte neri con qualche punteggiatura di verde, come quello di Giuliana Benetton. E a fare gli onori di casa, il sindaco di Venezia di bianco vestito. Smoking, papillon e polacchine color panna su camicia nera, «questo è il mio vero partito – ha dichiarato Luigi Brugnaro guardandosi intorno – gli imprenditori motore dell’italia. Da Venezia diamo un segnale di ripartenza, e se fosse per me, riproporrei il Campiello in Piazza anche il prossimo anno». «Una cosa eccezionale – ha commentato emozionato il presidente di Confindustria Veneto Enrico Carraro -, ringrazio il sindaco che mi ha dato forza per andare avanti. Venezia ci ha dato tanto e volevamo a tutti i costi ritornare qualcosa alla città». Parole di ammirazione anche da parte del ministro agli Affari Regionali Francesco Boccia, in smoking nero e mascherina con tanto d’italia ricamata. «Nonostante il Covid, oggi ci riconciliamo con la bellezza e Venezia ci dice che c’era, c’è e ci sarà. Il Campiello esalta le eccellenze che abbiamo e farlo qui ci fa sentire un po’ meglio», ha dichiarato accompagnato dalla moglie Nunzia De Girolamo, questa volta vestita di nero su tacchi vertiginosi. E se era palpabile l’attesa per conoscere il vincitore della 58° edizione, non c’è dubbio che gli occhi continuavano a vagare per nutrirsi della bellezza del salotto lagunare. Pure Fabio Cerchiai ricordava come da ad delle Generali avesse l’ufficio alle Procuratie che si affacciava proprio sulla Piazza, «una bellezza a cui siamo troppo abituati senza renderci conto». Per Andrea Molesini, vincitore del Campiello nel 2011, «questa serata è un segno di vitalità, la città torna a vivere, ma non nascondo un po’ di tristezza per la scomparsa di Philippe Daverio. Venezia sentirà la sua mancanza». A Premio assegnato, i festeggiamenti sono proseguiti all’hotel Monaco, mentre la manifestazione si era aperta con un cocktail riservatissimo offerto da Azimut ai Giardini Reali e l’apertura eccezionale del ponte levatoio. Riconsegnati alla città l’inverno scorso dopo, sono stati magnificamente recuperati a opera della Venice Gardens Foundation presieduta da Adele Re Rebaurdengo.
” Carraro Ringrazio il sindaco Brugnaro mi ha dato forza per andare avanti Venezia ci ha dato tanto, volevamo a tutti i costi ritornare qualcosa alla città