Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Federalberghi: «Fatturati estivi ridotti del 65 per cento»
Il monito del presidente Michielli: «Roma dichiari lo stato di crisi del settore». Bonus vacanze, boom di richieste
L’estate è finita, cominciano i bilanci e cominciano male. «Media dei fatturati, -65 per cento». Il settembre del settore ricettivo veneto parte dal riepilogo di una stagione agra, segnata dagli effetti del lockdown e dalla convivenza col Covid. Basterebbe quell’espressione,«annus horribilis», con cui il presidente regionale di Federalberghi, Marco Michielli, preannuncia come «adesso arrivano i mesi più duri» per poi riassumere: «Città d’arte deserte, terme allo stremo, meglio mari e monti, ma le lusinghe d’agosto non salvano la stagione». Una stagione che nonostante i bonus vacanza («Numerosi i turisti che hanno chiesto di utilizzarli così come buona l’accettazione degli albergatori») ha registrato «perdite di fatturati fra 30% e 95% da maggio ad agosto nelle strutture aperte». Quadro dettagliato, quello fornito ieri da Federalberghi sui dati di Hbenchmark. «Ribadiamo la richiesta al governo di dichiarare lo stato di crisi del settore», dice Michielli. Il motivo, appunto, sono la scia da cui si arriva e le previsioni per settembre. Sulle città d’arte, «Verona e la zona a sud di Treviso» sono citate per perdite di fatturato anche del 100%, mentre a Venezia le attese per settembre «non sono positive come si era sperato in agosto», tanto che si parla di «tasso di occupazione delle strutture al 40-45%». A Treviso — in centro storico fatturati giù del 60/70% — si confida nella ripresa del «business travel». Il mare? Un agosto rinfrancante: okay Caorle, Jesolo all’84% di occupazione e con medie tra 75% e 95% nei primi due weekend di settembre, Bibione al 78.6% in agosto per una chiusura stagionale meno negativa rispetto alle attese e un settembre partito positivamente. Il lago di Garda? Buon trend agostano, occupazione al 77%, ma settembre balla sul maltempo. Circa la montagna, il mese scorso gli alberghi delle Dolomiti venete hanno perso fatturato fino al 40%, riprendendosi con Ferragosto, e guardano preoccupai all’inverno in quanto periodo a forte prevalenza di stranieri (a Cortina in agosto una certa tenuta, 58.7% di occupazione, ma ora è incertezza). Infine le terme: ad Abano e Montegrotto «si è lavorato», 80-90% di occupazione ad agosto, per settembre si spera di arrivare almeno al 40%.
Dati choc A Verona e Treviso si sono registrate perdite di fatturato pari al 100 per cento