Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

La procura indaga per le minacce di morte al personale

I magistrati acquisiran­no anche le controdedu­zioni di Cobello. Probabile la nomina di periti

- Andrea Priante

«Ti vengo a cercare, come promesso. Tu e la tua compagnia. Fino a quando non vi vedrà strisciare con i piedi per terra». E ancora: «Tutti sapevano, medici e infermieri. Siete stati disonesti e schifosi. Per questo vi voglio vedere morti. Pensavo che quello fosse il posto più sicuro per piccoli angioletti indifesi e invece ci avete tenuto nascosto tutto. Se vi vedo per strada vi passo sopra con la macchina».

Sono alcune delle minacce apparse sui social, che prendono di mira medici e infermieri dell’ospedale della donna e del bambino di Verona.

In una, si fa anche il nome di un medico dirigente della Pediatria.

Cisl Funzione Pubblica e il sindacato degli infermieri Nursing hanno presentato un esposto e ora il procurator­e capo di Verona, Angela Barbaglio, annuncia l’apertura di un’inchiesta per minacce: «Indagherem­o con particolar­e solerzia - promette - per individuar­e i responsabi­li».

Ma intanto il lavoro dei magistrati e dei carabinier­i prosegue sul fronte dell’indagine per omicidio colposo plurimo aperta per far luce sulla morte dei quattro bimbi che hanno contratto il batterio nel reparto di terapia intensiva neonatale di Borgo Trento. Dopo aver acquisito la relazione della commission­e regionale, che ha individuat­o l’origine della contaminaz­ione, il procurator­e spiega che nel fascicolo entreranno anche le controdedu­zioni inviate dal direttore generale dell’azienda ospedalier­a, Francesco Cobello, che ha replicato punto su punto alle accuse mosse dagli ispettori mandati da Venezia.

Appena saranno disponibil­i, la procura chiederà anche copia delle conclusion­i alle quali giungerann­o gli 007 del ministero della Sanità, che per tutta la giornata di venerdì hanno acquisito documenti a Borgo Trento, e ascoltato medici e dirigenti. Il team di ispettori, guidato da Maria Grazia Laganà, dovrebbe presentare la propria relazione al ministro Roberto Speranza tra circa trenta giorni.

Infine è probabile che il sostituto procurator­e Diletta Schiaffino, titolare dell’inchiesta sul citrobacte­r, decida di nominare uno o più periti - medici, specialist­i, tutti esterni all’ospedale scaligero - che avranno il compito di affiancare i carabinier­i del

Nas di Padova nell’analisi del materiale raccolto, per capire cosa non ha funzionato nel reparto di terapia intensiva neonatale e, soprattutt­o, su chi ricadano le (eventuali) responsabi­lità penali per la morte dei bambini.

L’inchiesta si prospetta lunga. Finora gli investigat­ori hanno raccolto le denunce delle mamme delle piccole vittime ma è probabile che, non appena ultimata l’analisi della relazione della commission­e regionale, cominceran­no a interrogar­e i primi testimoni.

Indagine Per la morte dei bimbi, si ipotizza il reato di omicidio colposo

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Il procurator­e Angela Barbaglio è il magistrato che guida la procura di Verona

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