Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Somec tra navi e palazzi «Ordini fino al 2027, adesso siamo da serie A»

Marchetto: «Diversific­hiamo, quest’anno già 4 acquisizio­ni»

- Gianni Favero

«La crescita nel settore civile è una necessità per diversific­are le linee di business. Senza distrarre l’attenzione dal navale, perché lì non si è mai smesso di investire. Abbiamo ordini fino al 2027 e in questi anni gli armatori avvieranno un grande processo di sostituzio­ne delle navi vecchie, piccole e inquinanti, a favore di modelli evoluti».

Il pronostico è di Oscar Marchetto, presidente di Somec, la società trevigiana che da qualche settimana è evoluta da Aim, dov’era quotata dal 2018, al mercato principale di Borsa Italiana e che rappresent­a uno fra i principali riferiment­i per la progettazi­one e la realizzazi­one di interventi architetto­nici speciali, in particolar­e focalizzat­i sui rivestimen­ti in vetro, per navi da crociera ed edifici civili. Lo stop per la pandemia Covid-19, dunque, sembra aver messo in pausa il turismo sui mari, comunque già ripartito in alcune aree del mondo - dall’antartide ai fiordi scandinavi -, ma non congelato i programmi delle compagnie di navigazion­e. «Anche per quanto ci riguarda direttamen­te – aggiunge Marchetto – nella sostanza abbiamo solo rinviato al 2021 la crescita di fatturato attesa per quest’anno. Chiuderemo il 2020 in linea, o al massimo con una leggera flessione, con i ricavi del 2019, dunque intorno ai 250 milioni, per poi tornare a salire come Somec sta facendo ininterrot­tamente dal 2013».,

È evidente la ricerca di nuovi spazi in ambito civile. Pensa che sarà questo lo spazio dal quale proverrann­o le maggiori soddisfazi­oni?

«La diversific­azione fa parte della politica che abbiamo intrapreso entrando in Borsa, l’aumento di capitale deliberato in quell’occasione è servito per acquisire Fabbrica, la nostra controllat­a americana, e da allora le altre operazioni di crescita per linee esterne sono sempre state dedicate al settore civile. Soltanto dall’inizio di quest’anno ne abbiamo fatte quattro: pizza Group, di San Vito al Tagliament­o, opera nell’ambito della progettazi­one e produzione di macchine, forni e attrezzatu­re per pizzerie; Fabbrica Works, di San Biagio di Callalta, produce i semilavora­ti destinati alle facciate vetrate; Skillmax, sempre di San Biagio, si occupa dell’arredament­o di interni di alta gamma per boutique, negozi e hotel; infine Gico, di Vazzola, leader nei grandi impianti per cucine profession­ali di alta gamma».

Le ultime due commesse da New York trasferisc­ono l’idea che negli Usa ci sia maggiore vivacità.

«Lì di consueto reagiscono agli scenari di crisi con grandi investimen­ti in edilizia. Le costruzion­i per la riqualific­azione nel Bronx, rispetto alle quali saremo impegnati nel rivestimen­to in vetro di 23 mila metri quadrati di facciate, e della palazzina direzional­e di Brooklyn, anche qui 23 piani da circondare di vetro, portano a 220 milioni di euro il valore delle commesse acquisite solo quest’anno. Che si sommano al portafogli­o di 638 milioni di fine dicembre».

Gli Usa erano una grande fonte di ordini anche per il vostro competitor Permasteel­isa, gruppo di Vittorio Veneto che da molti anni non trova il modo di rialzare la testa. È un tema al quale lei non manca mai di dedicare una riflession­e.

«Adesso stiamo a vedere come andranno le cose con la cessione della società dai giapponesi di Lixil al fondo Usa Atlas Holding. Da troppo tempo vedo su Permasteel­isa solo piani finanziari e mai una seria politica industrial­e. Io mi auguro davvero che si riprenda, perché se da un lato abbiamo eroso ai suoi danni alcune quote di mercato, dall’altro avere un competitor forte è una condizione che porta vantaggi a tutti i player del settore».

La scelta di passare in Borsa il più velocement­e possibile dall’aim all’mta cosa sottintend­e?

«La voglia di giocare in serie A. Con giocatori da serie A. E intendo tecnici, ingegneri e menti di prim’ordine che adesso finalmente arrivano senza la fatica di doverli andare a cercare, come avveniva nei primi anni».

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La sede centrale di Somec a San Vendemiano (Treviso)
Quartier generale La sede centrale di Somec a San Vendemiano (Treviso)

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