Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Favino in motoscafo e una Venezia irreale

L’attore protagonis­ta di «Riva in the Movie»

- S.D’A.

Un uomo scivola lungo il Canal Grande, elegantiss­imo. È a bordo di un «Aquariva», il motoscafo che al solo apparire sullo schermo rimanda al cinema. Dagli anni ‘50 a l’altroieri sono state centinaia le pellicole che hanno ospitato le creazioni Riva, barche da sogno create dopo la Guerra in un Paese che l’aveva persa. Un libro fatto a forma di ciak le raccoglie tutte, dalla Grande bellezza a Tenet di Christophe­r Nolan. È seguendo la schiuma dell’acqua alzata negli anni dai motoscafi che ad agosto, per tre giorni, una troupe ha girato a Venezia in un clima irreale e rimettendo in moto la macchina dei set che si era fermata per la pandemia. S’intitola Riva in the movie ed è un piccolo film omaggio al cinema. Immerso nella luce livida dell’alba, l’uomo alla guida del motoscafo è l’attore romano Pierfrance­sco Favino, in concorso alla Mostra del Cinema con Padrenostr­o di Claudio Noce: «Non avrei mai potuto guidare un Riva per i canali di Venezia sorride Favino - perché abbiamo avuto dei permessi speciali dal Comune altrimenti non sarebbe stato possibile, e perché non ho nemmeno la patenta nautica... E infatti stanno per arrestarmi!», scherza. Poi si fa serio: perché in gioco, in questo corto, c’è Venezia - «che è un simbolo e che ha sofferto tanto in questo periodo» - e c’è la ripartenza del cinema: c’è il Canal Grande, c’è una Piazza San Marco deserta, una figura femminile sullo sfondo (Beatrice Schiaffino) e c’è l’arrivo alla spiaggia dell’excelsior per consegnare una misteriosa scatola a un bambino incappucci­ato, omaggio a Fellini, che lo accoglie sulla musica rivisitata di Otto e mezzo. «Venezia è uno di quei posti dove pensi sempre che il tempo sia fermo - dice Favino - l’ho trovata meraviglio­sa, ma per chi, come me, è abituato a vederla piena di persone, per un attimo mi ha fatto sentire come se fosse solo mia. Sarebbe facile per chi vive altrove dire che così è più bella. Tutto ciò che è successo può insegnarci a viverla in modo meno bulimico, ma tutti noi viviamo tanto di turismo: forse si può ripensarlo in una maniera che non sia di sfruttamen­to e basta. Girare a Venezia è stato un segnale molto importante per tutti quelli che ci lavorano. Si può e si deve ripartire, in sicurezza». Lo spot è visibile su tutti i canali social di Riva.

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Eleganza Pierfrance­sco Favino in «Riva in the movie», il piccolo film dedicato al motoscafo mito

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