Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
L’«azione cinematica». Jr, non solo pellicola
Il fotografo francese coregista con Alice Rohrwacher
In Visages, villages, le sue ormai celebri sagome di cartone fuori misura attraversavano i paesini a rischio spopolamento della Francia. In Omelia contadina, il corto di 9 minuti firmato insieme alla regista Alice Rohrwacher, le sagome di due contadini dell’altopiano dell’alfina, in provincia di Viterbo, vengono seppellite in un funerale ideale che non si chiude con le lacrime e celebra la morte della biodiversità. L’irruzione alla Mostra del Cinema di Venezia del fotografo Jr, coregista del film, è una festa di suoni, con la banda di musicisti arrivati dal centro Italia che ha accompagnato il red carpet della prima ufficiale del film, ieri in Sala Grande: «Abbiamo pensato all’immagine di questi contadini che vivono del lavoro della terra. Non è un’immagine funerera (funeraria, ndr) perché - ha riassunto Jr in conferenza stampa nel suo italiano francesizzato - nessuno e morto, sono qui». Ed è anche molto altro, questa «cinematic action», come il fotografo l’ha definita. Perché comprende anche una performance alla Basilica di San Giorgio a Venezia. Un’azione scenica che prevede la processione in acqua con le sagome trasportate dalle gondole, l’arrivo davanti a San Giorgio dove i contadini dell’altopiano si trovano in carne e ossa e l’ingresso nella chiesa. I sopralluoghi sono stati fatti il giorno della Regata Storica, domenica, le sagome sono state montate sulle barche e sono state riprese da un drone, esattamente come nel film. Ieri mattina un altro sopralluogo iniziato prima delle sei, con i contadini a spasso per una Venezia deserta a cantare Erba di casa mia insieme ad Alice Rohrwacher. Poi però la bomba d’acqua e la grandine che hanno colpito Venezia hanno fermato la macchina dei preparativi. Nel frattempo Jr e Rohrwacher sono arrivati al Lido per la conferenza stampa, e all’uscita uno dei protagonisti del film ha esultato vedendo che il maltempo era passato: «S’è rimesso stanotte, ma dura quanto un piatto de fave cotte». E così, con l’incertezza nel cuore, si sono diretti tutti a Venezia, per apparecchiare il set. Nei preparativi, oltre alle riprese del drone, ci sono immagini spettacolari della grandinata e primi piani delle sagome, a restituire l’angosciadi quello che sembra proprio un corteo funebre. Ma anche l’allegria di un gruppo che difende la natura dalle mani pesanti dell’uomo.