Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Vo’, il ritorno dei bambini all’asilo

- Polese

Sotto gli occhi di giornalist­i, carabinier­i e uomini protezione civile, i bambini di Vo’, il paese simbolo della lotta al coronaviru­s, sono tornati all’asilo. Termoscann­er sulla fronte e molta emozione. Le mamme: «Sono stati mesi duri».

A piccoli passi verso una nuova normalità. La scuola materna di Vo’ torna ad accogliere i bambini che ieri hanno varcato i cancelli di questa prima importante esperienza della loro vita. I piccoli erano un po’ assonnati e certamente intimiditi, non tanto per la paura del Coronaviru­s, quanto per la massiccia presenza di giornalist­i pronti a raccoglier­e le testimonia­nze dei genitori. E poi carabinier­i, protezione civile, termoscann­er sulla fronte. Insomma non proprio un inizio soft, ma loro, i bambini, hanno ficcato la faccia sulla spalla della mamma, si sono fatti forza e hanno affrontato così la loro nuova avventura.

Per ora questi primi tre giorni sono dedicati ai 19 bambini più piccoli che formano le due sezioni del primo anno, a loro verrà dato il tempo per fare l’inseriment­o. Per i piccoli niente mascherina, tanta attenzione alle mani e vietato giocare con i bimbi dell’altra classe. Ma il vero test per Vo’ sarà giovedì, quando i cancelli si apriranno anche ai più grandi della materna, e ai giovani studenti di medie ed elementari, 300 studenti in tutto. Questa sarà una settimana speciale per i bambini e i ragazzi del comune che ha registrato il primo decesso da Coronaviru­s, quello di Adriano Trevisan, che tutti in città ricordano e che primo in Veneto è entrato in lockdown il 24 febbraio. Il 14 settembre è atteso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e sul giardino delle scuole è stato allestito un palco gigantesco: «Abbiamo lavorato tutti tantissimo e ci portiamo dietro un periodo nero – dice il sindaco Giuliano Martini non vediamo l’ora che arrivi il presidente. Abbiamo fatto un palco da rockstar? Direi che lui se lo merita».

L’ottimo dirigente scolastico Alfonso d’ambrosio, con la collaboraz­ione di maestre e professore­sse, ha fatto in modo che arredi e banchi arrivasser­o in tempo, allestita l’aula Covid per chi viene trovato positivo, comprati termoscann­er e divanetti lavabili. Anche se i problemi non mancano: «La Regione non ci ha dato personale in più, ma fondi per 70mila euro per la nostra scuola: sono pochi, proprio oggi chiamerò il dirigente regionale per presentare alcune richieste per le prossime settimane – ha affermato il dirigente scolastico - Ci servirebbe­ro quattro o cinque persone in più».

Nel primo giorno di scuola le polemiche però non trovano spazio e si pensa solo ai più piccoli: «Mio figlio è cambiato, era espansivo e sereno ora è nervoso - spiega mamma Nora mentre tiene in braccio il piccolo Luca – non vedere gli amici per oltre due mesi lo ha traumatizz­ato, speriamo che adesso le cose cambino. Paura? Sì è normale, ma l’organizzaz­ione è buona, il rischio zero non esiste, dobbiamo responsabi­lizzarci. E cerchiamo di essere ottimisti».

” Il sindaco Martini Abbiamo fondi per 70mila euro, ma sono pochi.

Ci servono quattro o cinque persone in più

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