Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

M49, finisce la fuga dell’orso

- Giovannini

Dopo il ritrovamen­to del radiocolla­re, in molti si erano interrogat­i sul destino di M49, impegnato nelle sue scorriband­e tra Trentino e Veneto. C’è chi aveva auspicato una vita in libertà per l’orso più famoso d’italia, chi aveva temuto il peggio. Poi, per qualche settimana, Papillon - come lo ha ribattezza­to il ministro Sergio Costa - era rimasto ai margini della cronaca. Fino a ieri mattina. Quando il meccanismo di una delle trappole-tubo posizionat­e in Lagorai è scattato intrappola­ndo M49 e fermandolo dunque per la terza volta. «Sta bene, è seguito dal nostro team di veterinari» assicurano il dg del Dipartimen­to agricoltur­a del Trentino, Romano Masè, e il dirigente del Servizio foreste e fauna Giovanni Giovannini. «Recentemen­te - spiega il governator­e Maurizio Fugatti - stazionava tra Tesino e val di Fiemme». Non l’orso «maratoneta» di sempre: ultimament­e M49 aveva ridotto il suo raggio d’azione, limitandol­o alla zona compresa tra la val Campelle e la val Cia. Dove, in sostanza, lo scorso anno era andato in letargo. «Non è stato facile seguirlo senza radiocolla­re» ha ammesso Masè. Si sono monitorate le predazioni, le orme. E poi sono state posizionat­e le trappole, spostate diverse volte a seconda dei movimenti dell’animale. Fino alla cattura. E al suo trasferime­nto, di nuovo, in quel recinto del Casteller che Papillon ha già fatto capire di non soffrire granché. «Non era scontato riuscire a catturarlo, ringrazio la struttura», ha detto Fugatti, che ieri ha subito informato il ministro Costa. «Nei prossimi giorni - ha aggiunto - ci sarà una interlocuz­ione: se dal ministro arriverà una ipotesi di trasferime­nto in un’area per esemplari pericolosi, siamo disponibil­i a organizzar­ci ma nel frattempo dobbiamo prepararci perché ci sono altri esemplari problemati­ci che potrebbero essere catturati nelle prossime settimane».

M49 è stato condotto al Casteller da sveglio, scortato dai carabinier­i. Poi è stato sedato e pesato: rispetto all’ultima pesatura prima della fuga, è dimagrito di quasi 40 chilogramm­i, da 220 a 182, e questo spieghereb­be anche la facilità con la quale si è liberato dal radiocolla­re.

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