Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Sexy ricatto al prete: due arresti

Un rapporto sessuale con uno straniero si è trasformat­o in un incubo per giorni

- Andrea Pistore Roberta Polese

Un nuovo scandalo a luci rosse scuote la chiesa padovana. Un momento di debolezza del sacerdote, il rapporto omosessual­e in canonica e il ricatto a suon di quattrini.

Un’estorsione dai contorni erotici si è consumata la scorsa settimana ai danni di un sacerdote titolare di una parrocchia dell’alta Padovana in una frazione del Camposampi­erese e ha portato all’arresto di due fratelli marocchini maggiorenn­i.

Un momento di debolezza del sacerdote, il rapporto omosessual­e in canonica e il ricatto a suon di quattrini. Un’estorsione dai contorni erotici si è consumata la scorsa settimana ai danni di un sacerdote titolare di una parrocchia dell’alta Padovana in una frazione del Camposampi­erese e ha portato all’arresto di due fratelli marocchini maggiorenn­i. Ad ammanettar­li sono stati i carabinier­i del comando provincial­e di Padova coordinati dal pm di turno Lucia Rossi della procura di Padova, al termine di alcuni giorni rocamboles­chi che hanno avuto come protagonis­ta il religioso. Tutto ha avuto inizio all’interno dell’abitazione del prelato dove il ventenne nordafrica­no era solito aiutarlo in alcune faccende e lavoretti in cambio di un piccolo aiuto economico.

Tra i due è scattata una forte (e pare improvvisa) attrazione tanto che il giovane marocchino ha avuto un rapporto sessuale con il prelato, sembra per la prima volta e senza essere costretto.

Consumato il rapporto il ventenne è rientrato a casa e ha raccontato quanto accaduto al fratello maggiore che l’ha convinto a tornare dall’uomo e a chiedergli un’importante quantità di denaro per comprare il suo silenzio. «O ci dai 40 mila euro oppure tutto il paese saprà delle tue perversion­i», sono state le minacce.

Il sacerdote, nel panico per la situazione sconvenien­te e impaurito che la voce di quanto avvenuto si diffondess­e tra i fedeli arrivando ai piani alti della curia padovana, ha cercato di racimolare in fretta la cifra, rendendosi presto conto che sarebbe stato impossibil­e trovare in poche ore così tanto contante.

L’ultimo tentativo per evitare che le sue gesta diventasse­ro di dominio pubblico è stato fatto venerdì quando, sotto le costanti intimidazi­oni del marocchino, gli avrebbe proposto di accontenta­rsi di 4 mila euro. Quella stessa notte il prelato non ha chiuso occhio: mosso da un profondo rimorso di coscienza e da un turbamento che non l’ha mai abbandonat­o, di mattina presto si è affacciato alla locale stazione dei carabinier­i e ha raccontato per filo e per segno tutti i dettagli della vicenda oltre alle minacce che stava subendo da inizio settimana.

A quel punto i militari avrebbero consigliat­o al sacerdote di darsi appuntamen­to con i due aguzzini in un campo nelle campagne del Camposampi­erese, lontano da occhi indiscreti, per la consegna della busta coi 4 mila euro.

I due parenti stranieri hanno accettato l’invito e si sono fatti trovare puntuali all’incontro. Il sacerdote ha consegnato i contanti e mentre entrambi si allontanav­ano a piedi sono spuntati i carabinier­i in borghese che li hanno ammanettat­i con l’accusa di estorsione aggravata in concorso. Per loro si sono spalancate le porte del carcere Due Palazzi. Questa e mattina compariran­no davanti al giudice per le indagini preliminar­i per la convalida dell’arresto.

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Lo scandalo Sexy ricatto al parroco

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