Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Lezioni a portata di «app» e mascherine
Capienza delle aule al 50% e posti limitati. Termoscanner a tutti gli ingressi
App e pagine web per prenotare le lezioni, dirette su Zoom, dispenser di gel, termoscanner e adesivi a terra per mantenere sempre il metro di distanza. Tutti gli atenei veneti, da Venezia a Verona, hanno predisposto un piano di lavoro post-covid: didattica a distanza, presenze in aula ridotte del 50 per cento e un pacchetto di aiuti a sostegno della «rivoluzione digitale» degli iscritti, un esercito di quasi 110mila ragazzi.
Allo Iuav di Venezia, la scuola degli architetti e dei designer con 3.995 studenti (dati del Miur), il rettore Alberto Ferlenga ha redatto un «Manifesto per la ripresa delle attività didattiche» videomessaggio social: «Garantiremo la presenza in aula ai laboratori, per un massimo del 70 per cento delle ore. Per i corsi teorici prevediamo una prevalenza di didattica a distanza, con una percentuale di ore in presenza del 20 per cento massimo». Restando in laguna, Ca’ Foscari (20.626 iscritti) ha deciso di puntare su un mix di didattica a distanza e in presenza, con capienza delle aule al 50 per cento. Per partecipare bisognerà prenotare sull’app «Myunive» (o via web) che tiene conto di quante lezioni si seguono perché
” Iuav Garantita la presenza al 70% delle ore dei laboratori, i corsi teorici saranno a distanza
nessuno sia penalizzato. «Le lezioni saranno anche in streaming su Zoom – spiega l’ateneo – e saranno disponibili sulla piattaforma Panopto per sette giorni dalla lezione».
Padova ha preparato un video con le informazioni necessarie per far tornare a lezione in sicurezza almeno una parte dei suoi 58.625 iscritti. «Con questa clip gli studenti possono prendere confidenza con la segnaletica sul pavimento, sui posti a sedere, con la cartellonistica e le indicazioni sui flussi da seguire», spiega il Bo dove ad ottobre 143 corsi ripartiranno interamente in presenza (pari al 5 per cento del totale), altri 1.281 (il 45 per cento) impiegherà la didattica mista online e in presenza, 979 corsi (il 34 per cento) useranno la modalità blended, ossia parzialmente in aula mente un 16 per cento di lezioni (452 corsi) sarà solo online. Anche a Verona i suoi 25.626 iscritti dovranno adeguarsi a dividersi tra lezioni on line e in aula (per lo più laboratori): «La modalità duale sarà garantita per l’intero anno accademico, ad eccezione delle attività pratiche per cui la presenza è richiesta da norme ministeriali – avvisa il rettore Pier Francesco Nocini L’ateneo si sta impegnando nella ricerca di aule esterne». Il Bo ha già investito 988mila euro per 1.938 posti aggiuntivi «al polo fieristico di Padova, in quello di Rovigo, un cinema e una parrocchia» conclude. Ca’ Foscari ha, infine, speso 1,5 milioni per telecamere e microfoni e ha stanziato 4,5 milioni per gli studenti (contributi all’affitto, ai mezzi di trasporto, internet e computer). A Venezia e Padova ci saranno, oltre al gel, alla segnaletica, anche termoscanner, a Verona invece sarà responsabilità degli studenti provarsi la febbre a casa.
” Padova Il 5% dei corsi sarà in presenza, il 79% in modalità duale e il 16% sarà on line