Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Lorenzoni, supporter e amici all’ospedale
Il candidato governatore sta meglio. Tamponi negativi per i «contatti»
La febbre è scesa. Il paziente è piuttosto stanco, ma pienamente lucido. Le sue condizioni restano stabili e, almeno per il momento, non destano troppa preoccupazione. L’ex vicesindaco di Padova, Arturo Lorenzoni, candidato alla presidenza della Regione per gran parte del centrosinistra (Pd e “Il Veneto che vogliamo” in testa), ha trascorso la sua seconda notte nel reparto di Malattie Infettive dell’ospedale di via Giustiniani.
Proprio lì dove, ieri mattina, circa cinquanta persone, tra cui gli assessori comunali Francesca Benciolini, Chiara Gallani e Diego Bonavina, sono state protagoniste di un breve ma significativo sit-in di solidarietà al grido «Arturo, ci siamo noi».
«Non volevamo essere in troppi, nel timore di disturbare il lavoro dei medici e il riposo di chi è ricoverato. Ma - ha spiegato Elena Ostanel, capolista de «Il Veneto che vogliamo» e già consigliera di Sel a Palazzo Moroni - siamo comunque riusciti a fargli arrivare il nostro sostegno, arrivando fin sotto la finestra della sua camera».
E proprio all’ingresso del reparto di Malattie Infettive, Ostanel e compagni hanno incontrato uno dei tre figli di Lorenzoni (l’unico che, essendo tornato soltanto l’altro ieri dalle vacanze, non si trova in isolamento domiciliare, a differenza dei fratelli e della moglie dell’ex vicesindaco).
«Papà sta bene, ci sentiamo in continuazione al telefono. Ma in famiglia - ha raccontato il ragazzo - siamo tutti ovviamente un po’ preoccupati».
Lorenzoni, 54 anni da compiere il prossimo 19 settembre (giusto alla vigilia delle elezioni regionali), risultato positivo al coronavirus venerdì scorso, si trova nel complesso medico sanitario di via Giustiniani dal pomeriggio di domenica, dopo essersi sentito male (fino a svenire per due volte in pochi minuti) durante una videoconferenza (trasmessa in diretta Facebook e poi rimossa) con il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, e il sottosegretario all’economia nonché candidato a sindaco di Venezia per il centrosinistra, Pier Paolo Baretta.
I vari esami svolti finora hanno escluso che il malore possa in qualche modo essere collegato al Covid. Ma ancora non si sa quando l’ingegnereprofessore universitario potrà uscire dall’ospedale. Nel frattempo, tutte le persone a lui più vicine sono state sottoposte a tampone. E tutte sono risultate negative. Anche se alcune di loro, tra cui appunto la moglie e due dei tre figli, dovranno precauzionalmente rimanere in isolamento domiciliare almeno fino a lunedì prossimo.