Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Bomba d’acqua a Mestrino auto bloccate nei sottopassi
Alcune persone salvate dai pompieri. Il sindaco: «Mai vista una cosa cosi»
Per capire la dimensione del fenomeno e quanto sia stato localizzato basta dare un’occhiata ai numeri. Tra le 7.15 e le 7.40 ieri mattina a Mestrino sono caduti circa 80 mm di pioggia, un guinness che ha fatto esclamare al sindaco Marco Agostini: «Questo è stato uno tsunami, altro che una bomba d’acqua».
Non lontano, a Rubano, a Saccolongo o a Selvazzano, che in linea d’aria distano pochi chilometri, non si sono quasi accorti di nulla. Il risultato del breve, ma violento, temporale che ieri mattina ha colpito il comune ai confini con la provincia di Vicenza è stato di mezzo centro del paese allagato, più tutta la frazione Lissaro dove le strade sono diventate canali e nessun edificio è stato risparmiato. Nei garage, nelle cantine e nei piani interrati di vie come Calatafimi, Candeo, Taliercio, Toti e Buonarroti sono servite le pompe per buttare fuori l’acqua.
Identico il copione nelle vie Paolo VI, Dante, Caruso e Sant’antonio. Nel sottopasso che da Lissaro va verso Campodoro, due automobilisti, una ragazza e un uomo che stavano andando al lavoro, sono rimasti intrappolati e salvati dai vigili del fuoco. I pompieri sono intervenuti in una decina di abitazioni mentre altrettanti residenti dopo una prima ora di paura sono riusciti a togliere autonomamente l’acqua.
«Un fenomeno molto stranoha spiegato il sindaco- è come se il temporale sia rimasto immobile sopra il nostro comune scaricando tutta la sua potenza solo qui. Non sono caduti alberi, quasi che il vento fosse assente e non abbia spazzato via le nuvole. La mole scesa dal cielo ha sovraccaricato tutto il sistema idrico che è andato in sofferenza. Quando ha smesso in poco più di un’ora la situazione è tornata alla normalità. Dispiace per quelle famiglie che hanno avuto disagi importanti. Nessuno per fortuna è sfollato o ha la casa inagibile. Adesso i tecnici della protezione civile quantificheranno i danni e chiederò alla Regione lo stato di emergenza. Ci vorrà tempo ma arriveranno tutti i risarcimenti».
Che qualcosa di brutto si stesse abbattendo lo hanno capito subito in tanti e già alle 7.30 una prima squadra della protezione civile era in strada per pattugliare le aree più depresse, coi volontari che sono arrivati anche dai comuni limitrofi per dare una mano.
«Sono bastati venti minuti di nubifragio e siamo andati sotto- racconta una coppia che vive in via Firenze e che fino alle 12 ha lavorato per sistemare il garage dove i cassonetti galleggiavano- siamo stati inondati in tutti i locali che sono sotto il livello della strada. Abbiamo mezzo metro di pioggia e i tombini non ricevono. Nel 2014 era successo qualcosa di simile, avevamo messo una paratia perché l’acqua non andasse nelle taverne, ma è stata superata da quanta ne è entrata. Una cosa inimmaginabile in pochi minuti».