Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Casa di cura a Porto Viro Virus, contagiati a quota 24

«Madonna della salute», numero diviso a metà tra degenti e personale

- Antonio Andreotti Natascia Celeghin

Sale in totale a 24 il numero dei positivi (12 pazienti e 12 operatori), dopo la scoperta del focolaio da coronaviru­s nella Casa di cura «Madonna della salute» di Porto Viro. Continua a salire anche il numero generale dei contagi in provincia: 95 il totale contando i quattro nuovi casi di ieri. E in tutto nove ricoveri per Covid-19 dai dati del bollettino dell’usl 5 «Polesana».

A Porto Viro nella struttura privata convenzion­ata con il pubblico, in pratica l’ospedale di riferiment­o per il Delta del Po, venerdì scorso l’annuncio da parte dell’usl 5 della presenza di un «cluster» da coronaviru­s che ha contagiato inizialmen­te 11 pazienti del reparto di Medicina Interna e 7 operatori dopo un primo screening.

I tamponi, proseguiti per questioni di sicurezza anche nei giorni scorsi, hanno riscontrat­o, nella giornata di domenica, altri cinque casi positivi tra gli operatori: sono tutti dipendenti dell’ente e asintomati­ci. C’è poi un nuovo paziente ricoverato all’interno della struttura portovires­e, dove resta in isolamento, risultato positivo come comunicato ieri dall’usl 5.

La Casa di cura di Porto Viro fa capo al gruppo di proprietà di Giuseppe Puntin, big della sanità privata convenzion­ata in Veneto e che in Polesine conta anche la Casa di Cura «Città di Rovigo».

Ad illustrare la decisione di sottoporre nuovamente a tampone i ricoverati è l’amministra­tore delegato dell’ospedale portovires­e, Stefano Mazzuccato. «L’ipotesi è che il focolaio sia nato da un paziente — spiega — e quindi abbiamo deciso di procedere con nuovi accertamen­ti sugli ospiti. L’indagine interna per capire come mai sia scoppiato il focolaio è ancora in corso e abbiamo provveduto a sospendere i ricoveri. Come già nei reparti di Chirurgia, Ortopedia e Riabilitaz­ione dallo scorso fine settimana».

Sul fronte dell’organizzaz­ione delle prestazion­i mediche, a Porto Viro e non solo, il direttore generale dell’usl 5 Antonio Compostell­a comunica che «tutte le attività, ambulatori­ali e strumental­i, all’ospedale di Trecenta e alla Casa di cura di Porto Viro, sono regolari, garantite e sicure. L’invito alla cittadinan­za è quello di non chiamare il Centro unico di prenotazio­ne (Cup, Ndr) per spostare gli appuntamen­ti o chiedere la conferma. Se ci dovessero essere modifiche a date, orari o sedi, saranno i nostri operatori a contattare gli utenti».

Sul fronte dei nuovi contagi polesani si registrano due donne di Rovigo, una di 55 e una di 22, asintomati­che e in isolamento, un giovane di 21 anni del Basso Polesine anch’egli asintomati­co e una donna di origini marocchine 47enne dell’alto Polesine risultata positiva dopo un tampone eseguito privatamen­te fuori provincia.

Mentre si conteggia una nuova guarigione salgono purtroppo i ricoveri: cinque pazienti in Malattie Infettive a Rovigo, quattro pazienti in Terapia intensiva (di cui tre in regime di Semi-intensiva respirator­ia) all’ospedale Covid di Trecenta riaperto venerdì scorso.

Buone novità sul fronte dello screening scolastico a professori e personale non docente, a una settimana dal via alle lezioni. «A venerdì scorso — spiega Compostell­a — si erano sottoposti a test sierologic­o rapido, su circa 3.000 dipendenti della scuola in Polesine, ben 2.713 persone addetti. L’adesione è stata ottima». E finora nessun positivo al tampone definitivo.

Test Mazzuccato, ad della clinica: «Focolaio si presume nato da paziente, nuovi tamponi ai ricoverati»

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