Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Cattolica, il fronte del no diffida il cda sull’aumento di capitale
Stop all’aumento di capitale di Generali finché Cattolica rimarrà società cooperativa. Nuova richiesta di Casa Cattolica sull’aumento da 500 milioni della società assicurativa (per altro già autorizzato dall’ivass). Con una lettera al cda, inviata anche ad Ivass e Consob, la rete dei soci contrari alla trasformazione in spa e all’alleanza con il Leone di Trieste, diffida il cda di Cattolica «dal favorire la sottoscrizione dell’aumento di capitale di Generali» prima del 1. aprile 2021, quando la compagnia, secondo gli accordi sottoscritti, si trasformerebbe da cooperativa in spa. I contrari fanno leva sul secondo comma dell’articolo 2527 del codice civile, che vieta l’ingresso come soci delle coop a soggetti concorrenti che rischiano di comprometterne il valore. Una linea che il giudice del Tribunale delle imprese di Venezia, Lina Tosi, incidentalmente non esclude nell’ordinanza del 21 agosto, in cui respingeva la richiesta di sospensione dell’aumento chiesto da Casa Cattolica, rimandando la questione alla discussione di merito (l’udienza è il 2 dicembre). Elemento sufficiente tuttavia per Casa Cattolica per chiedere lo stop all’operazione, «che sarebbe affetta da nullità». L’obiettivo, rimandando il tutto a primavera, è di creare ulteriori elementi di incertezza tali da far abbandonare il progetto.