Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Il direttore del centro: «È sicuro, ora speriamo sia anche efficace» Il rettore: «Ma non dite addio alla mascherina»

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Stefano Milleri, il direttore del centro ricerche cliniche di Verona, appare ottimista: «I primi test sugli animali hanno dimostrato l’efficacia del Grad-cov2. Se reggerà anche ai test sull’uomo, entro la fine del 2021 il vaccino sarà a disposizio­ne di tutti». Nel giorno in cui il siero anticorona­virus è stato inoculato ai primi sei volontari, Milleri assicura che «non corrono alcun grave rischio, perché il vaccino ha superato tutte le fasi di controllo relative alla sicurezza. Speriamo che già tra un paio di settimane, le analisi del sangue che saranno eseguite dallo Spallanzan­i dimostrino la presenza degli anticorpi». A questi sei si aggiungera­nno con il passare delle settimane - decine di altre «cavie umane», che faranno riferiment­o al Policlinic­o di Borgo Roma o all’ospedale romano. «Si parte con soggetti giovani e sani. Poi la sperimenta­zione si estenderà anche a volontari più anziani e che quindi potrebbero presentare anche qualche patologia», conclude Milleri. Il Centro di ricerche cliniche di Verona fa capo all’azienda ospedalier­a e all’università di Verona. Il rettore Pier Francesco Nocini è emozionato: «Sentiamo la responsabi­lità per ciò che stiamo facendo: siamo qui per il benessere di tutti. Ma non scordiamo che, in attesa del vaccino, ciascuno di noi è chiamato a fare la propria parte usando tutte le precauzion­i per impedire il diffonders­i del contagio». (a.pri.)

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Nel Centro Il rettore Nocini e il direttore Stefano Milleri

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