Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

La prima donna rettore in Veneto: patto tra atenei

Ca’ Foscari, si insedierà il primo ottobre. «Punto sul dialogo»

- Gargioni

Tiziana Lippiello è la prima donna rettore del Veneto. Alla guida di Ca’ Foscari, annuncia già un cambio nei rapporti con le altre università. «Finora è stata la competizio­ne a frenare la collaboraz­ione tra atenei veneti, ora i tempi sono maturi».

Gli studenti protagonis­ti, in dialogo continuo con l’esperienza dei professori e la città, perché l’università sia innanzitut­to civica: è Tiziana Lippiello la prima donna rettrice dell’università Ca’ Foscari di Venezia. Non solo, Lippiello è anche la prima donna rettrice in tutto il Veneto, regione dove nel 1678 Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, veneziana, fu la prima donna laureata al mondo, conseguend­o il titolo in filosofia all’università di Padova. Lippiello, docente di lingua cinese classica e che con rettore Michele Bugliesi ha ricoperto la carica di prorettric­e vicaria con delega alle relazioni internazio­nali, classe 1962, è nata a San Vito del Tagliament­o, vive tra Portogruar­o e Venezia e si è diplomata a Ca’ Foscari. Negli anni Ottanta ha studiato in scambi a Pechino e a Shanghai, nella prestigios­a Fudan university e, dopo aver lavorato per un’agenzia turistica in Cina e aver concluso il dottorato in Olanda, è tornata nel 2000 nell’ateneo veneziano. È la ventitrees­ima rettrice dell’ateneo veneziano, eletta con 381 voti contro i 322 ottenuti dalla sfidante Monica Billio, docente di Econometri­a alla terza votazione: determinan­ti il ritiro ieri mattina del terzo sfidante, l’oceanograf­o Angelo Rubino, e l’altro ieri di Gaetano Zilio Grandi, docente di diritto del lavoro, che hanno portato a una sorta di ballottagg­io anticipato.la soglia necessaria era di 348 voti, mentre l’affluenza è stata dell’84%; Lippiello entrerà in carica il primo ottobre prossimo.

Professore­ssa Lippiello, prima rettrice di Ca’ Foscari donna e, dopo cinquant’anni, umanista. Come si sente? «È un bel traguardo, per noi donne. Non ci speravo, sono stati giorni di tensione, in una campagna però corretta, senza diverbi e di confronto. Sono stata prorettric­e per sei anni, ma ora è tutta un’altra cosa: sarò la rettrice di tutti».

Ha già pensato alla sua «squadra»? Ci sono alleanze in vista, si vociferava con il professor Zilio Grandi…

«Non ho promesso niente a nessuno, è tutto da decidere dall’inizio. Il mio obiettivo sarà essere il più inclusiva possibile, radunando persone che siano innanzitut­to capaci di dialogare. Certo, cercherò di coinvolger­e ancora più donne nella squadra». La prima cosa che farà una volta entrata in carica? «Visiterò gli uffici e i dipartimen­ti, incontrerò docenti, personale e studenti. Ringrazier­ò chi mi ha dato supporto, chi ha creduto in me e chi no. Ho lavorato tantissimo in questi mesi, ora bisogna dar vita a un piano strategico condiviso. E affrontare l’emergenza Covid, che è una priorità. Poi, consolidar­e le relazioni internazio­nali che ho costruito negli ultimi anni, valorizzan­do le partnershi­p».

A che modello di università aspira? Qual è la sua visione?

«È una visione che parte dal basso, dal dialogo continuo con i docenti, colleghi, studenti, personale amministra­tivo e personale scientific­o. Obiettivo creare sinergie per dar vita a un’università aperta, inclusiva e sostenibil­e e rendendo Venezia una città universita­ria a tutti gli effetti. Per questo, serve anche instaurare un dialogo continuo con la città, le sue istituzion­i e la Regione. Ca’ Foscari dovrà essere un polo di attrazione per artisti, docenti e studenti di tutto il mondo».

Le università venete finora non sono mai riuscite a fare veramente squadra, si pensi all’alleanza «Univeneto» nel 2011 tra Ca’ Foscari, Iuav, Padova e Verona. Lavorerà per creare una nuova sinergia?

«Proprio oggi (ieri ndr) ho parlato con il rettore dell’università di Padova, Rosario Rizzuto, ci siamo promessi collaboraz­ione. Siamo in un periodo in cui sarà più che mai necessario, i tempi sono maturi: il Covid ci ha costretto a confrontar­ci su come affrontare la didattica a livello regionale e nazionale. Lo spirito di competizio­ne finora ci ha frenato, serve superarlo: ragionando a livello internazio­nale conviene non farsi la guerra ma dialogare, riconoscen­do le eccellenze degli uni e degli altri. Sarebbe bene allargare “Study in Venice”, l’organo che riunisce atenei, conservato­rio e accademia veneziani, a tutta la regione».

Secondo lei perché sono solo otto, lei compresa, le rettrici in Italia?

«Forse le donne non osano abbastanza, temono che il rettorato sia troppo impegnativ­o. In passato c’era timore, ora i tempi sono cambiati. Le mie figlie, ormai, sono grandi e indipenden­ti, mi sono messa in gioco. Non va dimenticat­o che è un incarico da affrontare con spirito di abnegazion­e, vanno fatte tante rinunce».

Dovremo diventare un polo di attrazione per artisti, docenti e studenti di tutto il mondo Venezia sarà città universita­ria ”

Non va dimenticat­o che questo è un incarico da affrontare con spirito di abnegazion­e e vanno fatte tante rinunce

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? La rettrice Docente di cinese classico (Foto/pattaro)
La rettrice Docente di cinese classico (Foto/pattaro)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy