Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Giovani, occupazione e digitale: «Necessario un piano per il lavoro uniamo tutte le forze»
«Un’occasione persa». Per la Cisl del Veneto questa campagna elettorale agli sgoccioli avrebbe dovuto essere più coraggiosa e «pensare di più al futuro». Ma così non è stato e, evitando ogni forma di polemica, il sindacato spalanca le (sue) porte al dibattito e al confronto «con chi governerà e con tutti gli attori coinvolti». «Abbiamo tre sfide da affrontare - dice il segretario confederale Gianfranco Refosco - quella demografica, la tecnologica e da ultimo la sostenibilità». Il Veneto sta invecchiando e tra dieci anni un quarto dei suoi abitanti sarà over 65, ma già a breve ci saranno problemi: «Da qui al 2024 ci saranno 250mila posti di lavoro lasciati liberi da chi andrà in pensione - continua rischiamo di non avere abbastanza personale per coprirli». Serve dunque un «Patto per i giovani», un sorta di Santa alleanza per rendere il Veneto «attrattivo, cosa che ora non è». L’esodo verso l’estero e altre regioni italiane è costante, segno che, per Cisl, qualcosa non va nel nostro sistema. Altro nodo, il welfare a sostegno degli anziani: «serve un accompagnamento attivo alla vecchiaia». E sul fronte delle tecnologie, sottolinea Refosco, va eliminato il gap delle infrastrutture digitali e al contempo il cosiddetto digital divide «perché troppe persone non sono adeguatamente formate». E lo stesso dicasi in tema di sostenibilità ambientale e industriale. «Saranno da ripensare tutte le produzioni propone il segretario - Cosa succederà con la spinta all’elettrico nelle auto alle nostre aziende metalmeccaniche che producono per il comparto tradizionale?». Tutti nodi da sciogliere, per Refosco, in tempi rapidi: «I prossimi cinque anni saranno decisivi». In vista, infine, di fine ottobre quando non ci saranno più cassa integrazione e blocco dei licenziamenti sarà necessario un «nuovo piano per il lavoro». (g. b.)