Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Nuovi banchi a rilento, la Provincia accelera

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Nella maggior parte degli istituti di città e provincia, ad anno scolastico iniziato da quattro giorni, gli 11.600 tra banchi e sedie a rotelle ordinati al commissari­o straordina­rio per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, sono ancora un miraggio. Tanto che, come continuano a ripetere dal governo, tutta la fornitura richiesta non arriverà a destinazio­ne prima della fine di ottobre. Motivo per cui diventa di assoluta importanza il fatto che, a tempo di record, il presidente della Provincia, Fabio Bui, sia già riuscito ad appaltare il lungo elenco di arredi scolastici messo in gara appena un mese fa e riservato ai 69 istituti superiori del territorio padovano. Stiamo parlando, nel dettaglio, di 4.175 banchi monoposto (di cui 956 a rotelle), 3.396 tra sedie e poltroncin­e, 382 tra armadi e armadietti, 353 sgabelli da laboratori­o, 313 tavoli da computer/disegno, 49 lavagne e 46 cattedre. Il valore complessiv­o del bando, pubblicato il 17 agosto scorso, sfiorava il milione di euro. Ma grazie all’asta che ne è seguita, la spesa per le casse della Provincia si è praticamen­te dimezzata, attestando­si a 564.600 euro. E la consegna degli oltre 8.700 articoli in questione dovrebbe avvenire entro la metà di ottobre, dunque un paio di settimane prima degli arredi promessi dallo Stato. Intanto, sempre da parte di Palazzo Santo Stefano, è stato assegnato anche un altro intervento per circa 40 mila euro, stavolta relativo all’adeguament­o delle aule, in particolar­e con la realizzazi­one di pareti in cartongess­o per creare nuovi spazi, di quattro istituti superiori: l’einaudi di via delle Palme, il Gramsci di via Canestrini, l’alberti di Abano e lo Jacopo da Montagnana di Montagnana. Intanto, spostandoc­i in Comune a Padova, va registrato che, su proposta del consiglier­e Nereo Tiso (Pd), l’assessora cittadina alla Scuola, Cristina Piva, ha deliberato la riduzione del 20% delle tariffe di rette e buonipasto a vantaggio delle famiglie numerose (quattro o più figli). Il risparmio, per ognuno dei 161 nuclei familiari interessat­i, sarà di circa 800 euro all’anno. Mentre l’operazione, alle casse di Palazzo Moroni, ne costerà più di 60 mila. (d.d’a.)

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