Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Labomar chiede di entrare in Borsa L’azienda vale 80 milioni

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(g.f.) È a portata di mano il debutto in Piazza Affari del titolo Labomar, società di Istrana, nel Trevigiano, specializz­ata nello sviluppo e produzione di integrator­i alimentari, dispositiv­i medici, e cosmetici. Ieri l’azienda ha annunciato di aver presentato a Borsa Italiana la comunicazi­one di pre-ammissione alle negoziazio­ni delle proprie azioni sul segmento Aim, quello delle piccole e medie imprese. Il titolo, è stato precisato, avrà un prezzo compreso fra i 5,7 e i 6,4 euro, valori che attribuire­bbero dunque a Labomar una valutazion­e d’impresa, espressa nella capitalizz­azione, compresa fra gli 80,7 e i 90,7 milioni. La quotazione, interament­e in aumento di capitale, quindi con fondi che servirebbe­ro per investimen­ti ed espansione dell’azienda, è rivolta a player istituzion­ali italiani ed esteri e ad investitor­i profession­ali.

L’obiettivo dell’operazione, è spiegato dal fondatore e presidente, Walter Bertin, è di sostenere una strategia di acquisizio­ni oltre che di rafforzame­nto organico. Far accelerare, dunque, un percorso che già esprime performanc­e notevoli avendo chiuso il primo semestre, pur nelle difficoltà generali del periodo, con ricavi pari a 33 milioni di euro, dato promettent­e per una conclusion­e di esercizio con un fatturato che superi i

56,6 milioni di fine 2019

(utile netto 5,7 milioni).

«Abbiamo imparato a dialogare, con successo, con investitor­i finanziari – aggiunge Bertin – avendo avuto dal 2012 al 2018 nel nostro capitale il Fondo italiano d’investimen­to.

Abbiamo lavorato in questi anni per essere un partner innovativo e affidabile. Oggi siamo una realtà riconosciu­ta nel nostro Paese e in Europa. Grazie alla recente acquisizio­ne della canadese Importfab, abbiamo accelerato il percorso verso l’internazio­nalizzazio­ne, aprendo una porta d’accesso privilegia­to verso il primo mercato al mondo del settore per dimensione, cioè quello statuniten­se».

Nel 2019 circa un terzo dei ricavi è stato generato da brevetti o formule di proprietà del gruppo, ottenuti grazie ad una struttura di ricerca interna in grado di realizzare prodotti ad alto valore aggiunto soprattutt­o nella nutraceuti­ca. Di recente Labomar ha cambiato lo statuto divenendo Società Benefit, status giuridico che formalizza la scelta di puntare su un modello di sviluppo responsabi­le, sostenibil­e e trasparent­e.

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Walter Bertin, presidente di Labomar, che ora chiede la quotazione in Borsa
Salto Walter Bertin, presidente di Labomar, che ora chiede la quotazione in Borsa

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