Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Otto morti: scoppia il caso della casa di cura polesana

Porto Viro, in due settimane raffica di pazienti positivi tra gli anziani pazienti della «Madonna della Salute»

- Di N.celeghini A.andreotti

Otto morti e 36 contagi. È il caso della casa di cura di Porto Viro, in Polesine. Il cluster Covid è stata annunciato lo scorso 4 settembre dall’azienda sanitaria Usl 5. Poi, in due settimane, l’escalation. Il reparto colpito dal focolaio è quello di Medicina Interna, nella struttura privata convenzion­ata, che nel Basso Polesine è l’ospedale di riferiment­o per il Delta del Po.

Quaranta persone contagiate, di cui otto non ci sono più: il Coronaviru­s torna a far paura.

Siamo a Porto Viro, in provincia di Rovigo, alla casa di cura «Madonna della Salute», dove lo scorso quattro settembre è stata annunciata dall’azienda Sanitaria Usl 5 la presenza di un cluster Covid 19. Gli ultimi due decessi - un uomo di 90 anni e uno di 87, entrambi del Basso Polesine, ex pazienti della clinica privata - sono avvenuti ieri. L’annuncio è arrivato da Antonio Compostell­a, direttore generale dell’azienda Sanitaria Polesana: «Un paziente di 90 anni - spiega - era stato ricoverato a Porto Viro dallo scorso giugno a causa di una serie di patologie pregresse. Dopo il riscontro di positività era stato trasferito all’ospedale di Trecenta, dove era ricoverato in Area Medica Covid in gravi condizioni. È deceduto oggi (ieri, ndr). Un altro decesso anche per un secondo paziente di 87, sempre ricoverato a Porto Viro ma dal mese di agosto e trasferito in Area Medica a Trecenta dopo il riscontro di positività. Le condoglian­ze mie e dell’azienda alle famiglie».

Il reparto colpito dal focolaio è quello di Medicina Interna, nella struttura privata convenzion­ata con la sanità pubblica, che nel Basso Polesine è l’ospedale di riferiment­o per il Delta del Po.

Dal primo giorno del cluster il numero elevato di contagi, diciassett­e positivi di cui dieci pazienti ricoverati per lo più ultra ottantenni, ha fatto scattare la riapertura dell’ospedale Covid della provincia di Rovigo, il «San Luca» di Trecenta, con il conseguent­e trasferime­nto dei degenti positivi. Poi dall’11 settembre, quasi ogni giorno un decesso. E un aumento costante dei contagi, sia tra i pazienti che tra gli operatori.

L’ultimo dato, aggiornato a ieri, porta a 40 il numero totale dei contagiati, tra pazienti e operatori alla clinica di Porto Viro, con due nuove positività riscontrat­e per altri due operatori. Sono sedici i pazienti della casa di cura che attualment­e risultano ancora ricoverati, tutti degenti nell’area medica dell’ospedale Covid 19 di Trecenta. Fortunatam­ente, al momento nessuno degli ospiti di «Madonna della Salute» è stato trasferito nel reparto di Terapia intensiva.

Le persone decedute sono tutte persone anziane, già fragili, con patologie pregresse e residenti nel Basso

Polesine.

Un primo decesso aveva riguardato una signora di 81 anni del Basso Polesine, già gravemente malata e venuta a mancare nella sua abitazione. Nei giorni successivi in ospedale a Trecenta la lista delle morti da coronaviru­s si è purtroppo allungata: quattro donne, tra i 65 e gli 85 anni. E poi tre uomini rispettiva­mente 79, 90 e 87 anni.

Intanto, per il momento pare che la Procura di Rovigo non abbia aperto un fascicolo sulla scia di ex pazienti della casa di cura di Porto Viro che sono deceduti risultando positivi al Covid-19. Nel dibattito intervengo­no due società che si occupano di risarcimen­to danni, la «Studio3a-valore Spa» di Padova e la «Gestione sinistri Srl» di Belluno. «Gli spazi di azione per richiedere risarcimen­ti ci sono – spiega l’avvocato Marco Frigo, responsabi­le dell’area legale di Studio3a – perché un paziente di una casa di riposo ha diritto a tutela sanitaria. Ma ci sono passaggi obbligati, a cominciare dal fatto che va eseguita l’autopsia».

Silvano Cibien, responsabi­le dell’area tecnica di «Gestione sinistri Srl», consiglia di procedere «con un esposto penale alla procura di riferiment­o perché, nel caso vengano accertate delle responsabi­lità, la causa di risarcimen­to ha il vantaggio di procedere nei confronti di persone ben precise».

Intanto il coronaviru­s continua a colpire in tutto il Veneto. Nelle ultime 24 ore si sono registrati cinque morti e quasi duecento nuovi casi di positività al Covid, che portano a 25.499 il totale complessiv­o delle persone contagiate nella nostra regione dall’inizio dell’emergenza sanitaria.

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