Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Corsa ai tamponi, container in ospedale Flor: «Troppe richieste, interverre­mo»

Studente contagiato alla media Giotto, negativi i suoi compagni. Ma scatta l’orario corto per tutti

- Davide D’attino (ha collaborat­o Andrea Pistore)

Con l’emergenza coronaviru­s ancora in atto, si fatica a tenere a bada le paure, a volte giustifica­te altre invece un po’ meno, dei genitori con figli in età pediatrica. Tanto che ormai da una settimana, di fronte al reparto di Malattie Infettive dell’ospedale cittadino di via Giustinian­i, si registrano lunghe code di mamme e papà con in braccio i loro bambini, iscritti all’asilo nido o alla scuola materna, per sottoporli al tampone. Una ressa che ha portato i vertici dell’azienda Ospedalier­a ad assumere una decisione drastica. Ovvero quella di collocare un apposito container a fianco del reparto di Pediatria, riservato appunto ai piccoli che, magari per un semplice raffreddor­e stagionale, sono sospettati di aver contratto il Covid-19. Il modulo prefabbric­ato, dove nel giro di poche ore sono già stati «tamponati» oltre cento bambini, è stato «inaugurato» ieri mattina alla presenza del direttore generale di via Giustinian­i, Luciano Flor, e della dottoressa Anna Maria Cattelan, direttrice del reparto di Malattie Infettive. «Abbiamo pensato a questo percorso diversific­ato per i più piccoli ha spiegato Flor - con l’obiettivo di offrire più sicurezza e maggiore tempestivi­tà di risposta sia agli stessi bambini che, soprattutt­o, ai loro genitori. Anche perché altrimenti, nel timore di un’eventuale positività, ci ritroverem­mo con tanti alunni a casa da scuola e altrettant­i mamme e papà impossibil­itati ad andare al lavoro. Detto questo però, so bene che il protocollo sanitario nazionale prevede un iter molto preciso, ma mi sembra un po’ eccessivo che il pediatra debba prescriver­e il tampone a un bimbo dell’asilo nido soltanto perché ha il naso che cola o fa qualche colpo di tosse in più del solito. D’altronde - ha evidenrisp­ettare ziato il direttore - se dovessimo andare avanti di questo passo, finiremmo col sottoporre a tampone tutta la popolazion­e di Padova e provincia. E dato che ciò non avrebbe alcun senso, tra una decina di giorni, quando avremo il quadro di queste prime settimane, faremo il punto della situazione per poi prendere qualche contromisu­ra più appropriat­a nell’ottica di attenuare l’ansia di alcuni genitori».

Intanto, continua inevitabil­mente a tenere banco il caso del primo studente di una scuola cittadina risultato positivo al coronaviru­s. Si tratta di un alunno di 13 anni di una terza della media Giotto di via del Carmine. Dall’altro giorno, i suoi 26 compagni di classe e 7 dei suoi insegnanti sono stati posti in quarantena fino a domenica prossima 27 settembre. E già ieri, queste 33 persone hanno effettuato il tampone, che ha dato esito negativo per tutti i professori e per 23 ragazzi (gli altri 3, invece, sono ancora in attesa del responso). «Purtroppo - allarga le braccia la preside dell’istituto, Concetta Ferrara - non era questione di se, ma di quando sarebbe capitato. Dubito, però, che l’alunno possa aver contratto il Covid-19 a scuola, visto che le aule vengono sanificate in continuazi­one e gli insegnanti sono severissim­i nel

Il dg dell’azienda ospedalier­a Se andiamo avanti di questo passo, faremo il test all’intera provincia di Padova. I pediatri non mandino qui un piccolo solo perché ha il naso che cola...

e far rispettare l’obbligo della mascherina e del distanziam­ento interperso­nale di almeno un metro. E quindi mi appello ai familiari per far sì che siano d’esempio per i loro ragazzi, invitandol­i a osservare le direttive anticontag­io anche fuori dall’istituto». Nel frattempo, proprio a causa dell’isolamento domiciliar­e riguardant­e i 7 professori, l’orario delle lezioni è stato ridotto dalle 8,10 alle 10,55 fino a data da destinarsi. La Giotto, peraltro, è sede di seggio elettorale. E dunque tutti gli studenti rientreran­no in classe soltanto mercoledì prossimo. «Era solo questione di tempo - commenta l’assessora cittadina alla Scuola, Cristina Piva - E magari, tra qualche settimana, questi casi di positività non faranno più notizia. Di certo, però, serve una comunicazi­one più efficace tra l’usl 6 Euganea, le scuole e il Comune. Comunicazi­one che, stavolta, non c’è stata».

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Il container «inaugurato» ieri davanti Pediatria, servirà ai tamponi per i più piccoli
Spazio dedicato Il container «inaugurato» ieri davanti Pediatria, servirà ai tamponi per i più piccoli

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