Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Pillon: «C’è una nuova fioritura Dalla stagione mi aspetto molto»

Il tecnico trevigiano, tra i più esperti in attività, fa le carte ai campionati in partenza

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Giuseppe Pillon, il calcio triveneto al via di una nuova stagione. Cosa si aspetta?

«Mi aspetto molto, perché credo che siamo in un momento di nuova fioritura di tutto il complesso, visti i risultati dell’ultima stagione più o meno a tutti i livelli».

Cominciamo dall’udinese. Dove può arrivare?

«Credo molto in Luca Gotti, che ha fatto un lavoro eccezional­e lo scorso anno in un contesto delicato e di grande rivoluzion­e tecnica. La salvezza è stata un grande risultato, basti pensare a quanti anni l’udinese sta vivendo nella massima serie consecutiv­amente. Per una città di centomila abitanti è un traguardo eccezional­e».

Un nome per la prossima stagione?

«Dico Kevin Lasagna. Ogni anno è un passo avanti».

Il Verona è reduce da un campionato eccellente. Dove potrà arrivare?

«Il fatto di aver confermato Ivan Juric in panchina è un passaggio fondamenta­le. Dopo un anno come quello scorso si poteva anche perdere l’allenatore, e invece il fatto che sia rimasto indica che il percorso fatto ha le basi per continuare. Certo, sono partiti giocatori fondamenta­li come Amrabat, che è stato il migliore lo scorso anno, senza dimenticar­e Kumbulla, ma credo che la garanzia sia l’allenatore. Che ha sviluppato un gioco bellissimo sulla falsariga di quello che Gasperini fa all’atalanta e che può portare lontano».

Un giocatore che le piace particolar­mente?

«Mi piace il direttore d’orchestra, che fa suonare lo spartito in modo egregio. Non c’è un solista più di altri, ma è tutto il complesso che determina il successo complessiv­o del gruppo».

Scendendo in serie B, il Pordenone è quella che ha fatto meglio lo scorso anno, arrivando a un solo passo dalla serie A.

«Arrivare così avanti è stato un risultato fantastico e del tutto inatteso. Per giunta giocando tutto l’anno in trasferta, il che aggiunge merito al merito. La campagna acquisti è stata ben mirata: Diaw è un gran colpo, Calò anche e ci metto pure Falasco che sostituisc­e egregiamen­te De Agostini. Quella al capitano è stata una rinuncia dolorosa, ma arriva un momento in cui bisogna avere il coraggio di voltare pagina».

Come vede il Chievo?

«Ha perso Vignato e in entrata ha fatto ancora poco. Al momento lo vedo come un’incognita, non so bene dove potrà arrivare. Credo che sarà decisivo l’ultimo spicchio di mercato, in cui dovranno arrivare giocatori in tutti i reparti per aumentare il tasso tecnico della squadra».

Passiamo al Cittadella, sempre basso profilo ma in grado di stare tra le grandi della serie B...

«Non bisogna spaventars­i che abbia ceduto Diaw, ogni anno fa un lavoro incredibil­e e da quattro arriva ai playoff sfiorando la serie A. E’ una realtà consolidat­a del campionato cadetto e ogni anno sforna meraviglie».

Il Vicenza è tornato in serie

Ho grande fiducia in Gotti all’udinese e anche Juric a Verona è sinonimo di garanzia. In B il Citta saprà ripetersi ad alti livelli, il Vicenza stupirà tutti. Il Chievo e il Venezia sono ancora squadre da decifrare. In C il Padova può puntare senza dubbio alla promozione diretta

B. Dove potrà arrivare?

«Ha fatto benissimo a prendere Meggiorini, un giocatore così in B serve come il pane. Poi ha preso giovani molto promettent­i e ha base buona e società solida. Sono convinto che potrà essere una delle sorprese del campionato e arrivare in alto».

Il Venezia è reduce da una bella salvezza, a quattro punti dai playoff: ha le carte in regola per ripetersi?

«È un’incognita, secondo me ha bisogno di rinforzi nell’ultima parte del mercato. Ha perso un bravo allenatore come Dionisi ma ne ha trovato un altro che può fare bene come Zanetti».

Il Padova, piazza che lei conosce benissimo, e la Triestina vogliono la B: con quali chance a suo parere?

«Lotteranno entrambe per la promozione, hanno costruito due squadre di altissimo livello e saranno lì fino alla fine. Il Padova secondo me deve prendere una punta, così come la Triestina che vedo già molto competitiv­a».

Per finire le due «piccole» veronesi...

« Con Legnago e Virtus Vecomp la provincia di Verona ha quattro squadre nel calcio profession­istico: davvero un grande traguardo».

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Esperienza Giuseppe Pillon, 64 anni, conta quasi 700 panchine in carriera

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