Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
È un Venezia «internazionale» A Zanetti il timone in Laguna
Il club «made in Usa» con tante novità e alcune scommesse su talenti dall’estero Un emergente in panchina con idee chiare e voglia di andare sempre al massimo
E’un Venezia che scommette sull’estero, quello che si presenta al via della serie B. E così, mentre all’esordio c’è subito il derby con il Vicenza, sullo scacchiere di Paolo Zanetti c’è una squadra che cambia, anche se non troppo, nei connotati di base. Cambia invece la cabina di regia tecnica con Collauto e Poggi, restano i capitali Usa con la presidenza di Duncan Niederauer.
L’idea è di consolidarsi ancor di più ripartendo da una facciata tutta veneziana. Insomma, quello che in molti hanno definito «un Venezia ai veneziani». E la squadra? Di sicuro ci sarà Anthnoy Taougourdeau in cabina di regia, vecchia conoscenza della categoria reduce da una buona stagione a Trapani e al suo fianco potrebbero agire Luca Fiordilino e Youssef Maleh, vero astro nascente dell’universo arancioneroverde e sul quale graverà fino all’ultimo l’ipotesi di una cessione. Tatticamente si dovrebbe continuare, almeno inizialmente, a vedere il 4-3-1-2 ammirato lo scorso anno, ma Zanetti ha già annunciato che potrebbe passare al 4-3-3 in corso d’opera. E nei primi test qualcosa in tal senso si è già visto.
Grande curiosità per scoprire i nuovi arrivati. Michael Svoboda è un centrale difensivo roccioso e forte, tanto che Zanetti lo ha definito «Robocop» dopo averlo visto in ritiro. Dennis Johnsen è quello che sembra avere i numeri per imporsi come esterno d’attacco, tanto che lo si è visto subito aggredire gli spazi e cercare di eseguire quanto chiede suo nuovo allenatore.
Anche Bjarki Bjarkason ha numeri interessanti, tanto da potersi adattare al ruolo di trequartista, così come a quello di mezzala offensiva o di esterno nel tridente. Domen Crnigoj è quello più indietro di condizione. Viene da un anno in cui ha giocato molto poco nel Lugano e deve recuperare smalto. Ci vorrà tempo, ma le sue caratteristiche servivano all’interno di una rosa che non ha centrocampisti con le sue cadenze. In una squadra dall’età media molto bassa, serviva una chioccia. Si è puntato su Cristian Molinaro, 37 anni, che cercherà di regalare alla squadra esperienza e malizia che servono in una serie B ben più competitiva rispetto a quella del campionato scorso. Con Monza, Vicenza, Reggina, Brescia, Spal e Lecce la competizione si alza molto. «Chi pensa di essere diventato bravo l’anno scorso con me cade male – spiega Zanetti - e il bilancio del ritiro è positivo. I ragazzi hanno capito le mie richieste e vedo che c’è partecipazione. La partenza? Sarà tosta, ci saranno otto turni infrasettimanali, l’obiettivo è quello di caricare adesso per arrivare pronti quando servirà, al momento opportuno».
Le incognite non mancano: gli stranieri avranno bisogno di adattamento e le pause per le Nazionali non aiuteranno. Zanetti avrà un compito complesso, ma ha un curriculum di gran razza che può aiutarlo nell’impresa.