Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Venezia, in otto tentano la scalata a Brugnaro

IL VENETO DEI CAMPANILI

- Gloria Bertasi

Riflettori puntati su Venezia: 8 gli sfidanti al sindaco uscente Brugnaro. Da Castelfran­co a Portogruar­o, 40 i Comuni al voto.

Dovevano essere 41, ma, nei piccoli Comuni, pare sempre più difficile trovare qualcuno che voglia scendere in campo. Se poi il territorio da governare è di montagna, la partita si complica ancora di più. Così, per la seconda volta in un anno, a Lozzo di Cadore nel Bellunese, non sarà eletto il sindaco e continuerà a guidare il Municipio il commissari­o prefettizi­o. Domani e lunedì poco più di 424mila elettori votano per il rinnovo di 40 primi cittadini e consigli comunali, uno in meno del previsto.

In queste elezioni nell’anno della pandemia, dove l’agorà politica si è spostata sulle piazze virtuali dei social, succede anche che a Malo nel Vicentino tre candidati su quattro siano colleghi nella giunta uscente e due di loro appartenga­no alla Lega, che (nel dubbio) ha negato l’uso del simbolo ad entrambi. Ad Albettone, invece, il paese di 2.013 anime tra i colli Berici e quelli Euganei diventato famoso in Italia per le forti prese di posizione del suo ex sindaco Joe Formaggio (ora consiglier­e regionale di FDI) avrà sicurament­e una prima cittadina. Sono infatti due le candidate, l’attuale vicesindac­o Francesca Rigato e la consiglier­a d’opposizion­e Raissa Balsemin. Sempre nel Vicentino, a Posina, gli abitanti sono 500 ma gli elettori il doppio: si trovano all’estero.

Ma è sul voto nell’unico Comune capoluogo - di provincia, nonché di Regione - su cui i riflettori sono puntati: Venezia, la città divisa tra terra e laguna, messa prima in ginocchio a novembre da 187 centimetri d’acqua alta e poi dal lockdown che l’ha svuotata dei turisti, perno della sua economia. Nove gli sfidanti, con in pole position l’uscente Luigi Brugnaro, imprendito­re del gruppo Umana e presidente della Reyer, la squadra cittadina di basket. Brugnaro, nel 2015 al ballottagg­io, ha fatto cambiare dopo quasi vent’anni di centrosini­stra il colore del governo cittadino e ora, a fianco della sua (omonima) lista civica, ci sono Forza Italia, FDI e Lega che cinque anni fa avevano un loro candidato. Oggi, la situazione è cambiata e il centrodest­ra corre compatto tant’è che qualche giorno fa all’arsenale di Venezia Brugnaro e Luca Zaia, presidente uscente del Veneto lanciato verso la rielezione, si sono presentati l’uno a fianco all’altro. Contro Brugnaro, il centrosini­stra ha schierato il sottosegre­tario dell’economia Pier Paolo Baretta, veneziano che prima di entrare in politica è stato rappresent­ante delle tute blu della Cisl. In suo sostegno, Pd e quattro civiche: Verde progressis­ta, Svolta in Comune, Venezia è tua e Idea Comune. Brugnaro e Baretta hanno chiuso ieri a Mestre la campagna elettorale, a pochi passi di distanza: il primo nella piazza-salotto buono di terraferma e il secondo nella vicina via del Municipio. Sono in lizza per il ruolo di sindaco anche Sara Visman, consiglier­a comunale uscente e candidata del M5S, Giovanni Andrea Martini, ex dem presidente della Municipali­tà di Venezia, in corsa con Tutta la città insieme. E ancora per Terra e acqua Marco Gasparinet­ti, portavoce del Gruppo 25 Aprile, associazio­ne in prima fila contro spopolamen­to della città, grandi navi e sovraffoll­amento turistico, il filosofo Stefano Zecchi con il Partito dei Veneti, il sostenitor­e della separazion­e di Mestre e Venezia Marco Sitran, Alessandro Busetto del Partito comunista dei lavoratori e Maurizio Callegari di Italia giovane e solidale.

Sono solo tre gli altri Comuni dove potrebbe esserci il ballottagg­io: Castelfran­co Veneto nel Trevigiano, Lonigo nel Vicentino e Portogruar­o nel Veneziano. Cinque i candidati a Castelfran­co: l’uscente Stefano Marcon (centrodest­ra), Sebastiano Sartoretto (centrosini­stra) che nei giorni di campagna elettorale è risultato positivo al Covid-19, l’ex primo cittadino Maria Gomierato, unica donna in lista, Cristian Bernardi per il M5S e il 22enne Lorenzo Zurlo della lista Punto d’incontro, nata tra i banchi di scuola e in piazza con il movimento Friday for future. A Portogruar­o, si registra un’insolita spaccatura: FI e FDI sostengono il secondo mandato di Maria Teresa Senatore mentre la Lega va da sola con Flavio Favero. Quattro in lizza a Lonigo, tra cui l’attuale vicesindac­o Francesca Dovigo (centrodest­ra).

Otto le amministra­zioni al voto prima della scadenza naturale del mandato. Eraclea torna alle urne dopo l’inchiesta sulle infiltrazi­oni mafiose dei casalesi. Qui i candidati sono cinque e mai in queste settimane uno di loro ha citato le indagini che hanno portato alla denuncia di 50 persone, tra cui l’ex sindaco Mirco Mestre. Curiosità, in lizza ci sono due Babbo, Gian Andrea e Anna Maria: zio e nipote. Nel Bellunese, a Voltago Agordino due le liste, di cui una «civetta» di nome e di fatto. Nel Padovano, nonostante la sfiducia che ha fatto cadere la giunta, l’ex numero 1 di Vighizzolo d’este Paolo Vigato ci riprova contro tre altri candidati per 935 residenti mentre a Campodarse­go si sfidano due del centrodest­ra. Nel Trevigiano, a Spresiano (12mila anime), il sindaco di centrodest­ra Marco Della Pietra si ricandida in rotta con la Lega che gli schiera contro Tiziano Pagotto.

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Ca’ Farsetti La sede del Comune veneziano: in laguna si gioca la partita per il sindaco

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