Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Nessun dualismo E Luca ci trascinerà anche alle Politiche»
Fontana: «È un valore aggiunto». Il mal di pancia degli uscenti in lista con il Carroccio
A metà pomeriggio la forbice, affilata, fra lista Zaia e lista Lega appariva già inequivocabile, sezione dopo sezione. E già il commissario regionale Lorenzo Fontana si affrettava a specificare: «Nessun dualismo fra Zaia e Salvini».
L’àncora a cui sta appesa la versione ufficiale, la strategia per scongiurare l’incidente diplomatico con Milano è tutta lì, nella ripetizione all’infinito che «lista Zaia e lista Lega» sono «una cosa sola». Se è vietato sottolineare il plebiscito tributato a Luca Zaia, è raccomandato esprimere massima soddisfazione per il risultato raggiunto. I commenti dei colonnelli del Carroccio arrivati pian piano al K3 di Treviso hanno tutti più o meno lo stesso tenore.
Fontana, però, fa un passo in più. Chi lo conosce per uomo adatto, sarà il fatto che è veronese, a fare da cuscinetto fra Lombardia e Veneto, coglie la portata del ragionamento fatto prima di sera.
Si parte con toni prevedibilmente entusiasti per celebrare la vittoria del governatore: «È una gran soddisfazione. Parliamo di un dato storico con la vittoria del presidente, nessun governatore ha mai vinto con una percentuale tanto alta, segno di
” Federico Caner Onestamente mi aspettavo numeri alti Ora attendiamo le preferenze
grande fiducia dei veneti nella figura di Zaia. Quanto alla forbice fra le due liste, ce l’aspettavamo con un candidato così forte, ma la civica del presidente è formata da leghisti, l’obiettivo di superare il 50% fra le due liste per avere una maggioranza di leghisti in Regione è riuscito. Gli alleati dovranno capire che il loro ruolo non sarà determinante». Dualismi con Salvini? Neanche a parlarne, da ieri va per la maggiore la narrazione dei dioscuri, diversi e complementari. «Io ho la fortuna di giocare in una squadra che ha i due campioni più importanti del centrodestra, come con la Juve, bisogna farli giocare insieme per vincere la partita delle politiche. Il contributo di Zaia alle politiche sarà fondamentale. È una fortuna abbiano due caratteri diversi. Divide et impera lo fanno a Roma. A Luca piace molto governare il Veneto ma dipende da lui continuare, immagino resterà finché non vincerà le sue battaglie, in primis l’autonomia, però dico che ci dà un valore aggiunto sulle politiche». Parole che squarciano il velo di Maya su quanto ormai scrive pure la stampa straniera, ultimo in ordine di tempo, Le Monde: «La Lega ha un nuovo campione».
Fontana, per altro, rassicura anche gli assessori uscenti stipati a forza su ordine di Milano nella lista ufficiale del partito: «Numeri che penalizzano i big? Eh, ma poi ci sarà da far la giunta e Luca è legato alla sua squadra. Credo li valorizzerà».
Per dire, Roberto Marcato, vice presidente in pectore, si è visto bruciare centinaia di preferenze, pare, per la collocazione in lista Lega e i frequenti errori su schede annullate ma pare possa dormire sonni tranquilli. «Che Zaia possa avere anche un profilo nazionale è del tutto evidente – spiega Marcato – ma Zaia si è impegnato per 5 anni e il nostro partito si chiama Lega per Salvini premier».
Non una parola di più, a Fontana il compito di «aprire» a un futuro romano. Di ex assessori se ne contano pochissimi, oltre a Marcato, Elisa De Berti che su Verona aveva pochi competitor di peso in lista Lega e Federico Caner che ammette, con una certa dose di candore: «Onestamente mi aspettavo numeri alti. Ora attendiamo le preferenze».
Già, le preferenze, la lotta all’ultimo sangue per arrivare a palazzo Ferro Fini. Anche per i fedelissimi, anche per gli assessori uscenti. Al K3 c’è anche Massimo Bitonci che mastica realpolitik: «Sapevamo fin da subito che la differenza fra le due liste sarebbe stata abissale ma è normale, molti per non sbagliare hanno messo una X solo sul nome di Zaia senza capire che la lista Zaia è fatta 100% da sindaci, amministratori e consiglieri regionali uscenti, tutti della Lega». Bitonci taglia corto: «Questo è un avviso di sfratto per il governo».
Unica voce fuori dal coro l’ex plenipotenziario Gianantonio Da Re: «Pensavo la lista Lega tenesse quanto meno il 17%... Zaia segna un cambio di passo straordinario».
” Gianantonio Da Re Pensavo che la Lega tenesse almeno il 17%... Zaia segna un cambio di passo straordinario