Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Opposizion­e divisa in quattro liste

Quaranta consiglier­i per Zaia, la sua lista vale metà maggioranz­a

- Andrea Prandini

Più semplice e più verde. Il consiglio regionale uscito da questa tornata elettorale vedrà meno gruppi rispetto ai 13 attuali e il dominio del verde leghista diviso tra le sfumature di Zaia e di Salvini. Con l’apertura della undicesima legislatur­a, a Palazzo Ferro Fini entreranno nove liste, cinque della trionfante coalizione di centrodest­ra e tre a tenere alta la bandiera del centrosini­stra, più quella del Movimento 5 stelle, in bilico fino all’ultimo sull’orlo della soglia di sbarrament­o. Partito di maggioranz­a relativa nel Parlamento romano, in Veneto avrà un solo consiglier­e. Fuori anche tutti i gruppi non facenti parte delle due coalizioni: le sinistre esterne al Pd dei candidati Sbrollini, Rubinato e Benvegnù; gli indipenden­tisti solitari di Guadagnini, gli ambientali­sti dell’ex-m5s Bartelle e i no-vax di Girotto.

Nella super-maggioranz­a di 40 consiglier­i su 51 guidata da Zaia domina la lista del governator­e stesso: Lista Zaia passa all’incasso del 45,81% elettorale e si prende 24 consiglier­i, il doppio della lista ufficiale del partito che ne ottiene otto. Sopravvive Forza Italia con due consiglier­i, mentre ne prende uno la lista Veneta autonomia. Nella coalizione di centrodest­ra si afferma come alternativ­a alla Lega il partito meloniano di Fratelli d’italia con quattro esponenti.

Sugli 11 banchi rimasti all’opposizion­e il gruppo più numeroso è il Partito democratic­o, terzo con sette consiglier­i. A fianco della pattuglia dem siederà il candidato di coalizione Arturo Lorenzoni per la sua lista personale “il Veneto che vogliamo” e un consiglier­e gli ecologisti di Europa Verde. Infine ci sarà posto anche per un solitario esponente del Movimento 5 stelle.

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