Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Opposizione divisa in quattro liste
Quaranta consiglieri per Zaia, la sua lista vale metà maggioranza
Più semplice e più verde. Il consiglio regionale uscito da questa tornata elettorale vedrà meno gruppi rispetto ai 13 attuali e il dominio del verde leghista diviso tra le sfumature di Zaia e di Salvini. Con l’apertura della undicesima legislatura, a Palazzo Ferro Fini entreranno nove liste, cinque della trionfante coalizione di centrodestra e tre a tenere alta la bandiera del centrosinistra, più quella del Movimento 5 stelle, in bilico fino all’ultimo sull’orlo della soglia di sbarramento. Partito di maggioranza relativa nel Parlamento romano, in Veneto avrà un solo consigliere. Fuori anche tutti i gruppi non facenti parte delle due coalizioni: le sinistre esterne al Pd dei candidati Sbrollini, Rubinato e Benvegnù; gli indipendentisti solitari di Guadagnini, gli ambientalisti dell’ex-m5s Bartelle e i no-vax di Girotto.
Nella super-maggioranza di 40 consiglieri su 51 guidata da Zaia domina la lista del governatore stesso: Lista Zaia passa all’incasso del 45,81% elettorale e si prende 24 consiglieri, il doppio della lista ufficiale del partito che ne ottiene otto. Sopravvive Forza Italia con due consiglieri, mentre ne prende uno la lista Veneta autonomia. Nella coalizione di centrodestra si afferma come alternativa alla Lega il partito meloniano di Fratelli d’italia con quattro esponenti.
Sugli 11 banchi rimasti all’opposizione il gruppo più numeroso è il Partito democratico, terzo con sette consiglieri. A fianco della pattuglia dem siederà il candidato di coalizione Arturo Lorenzoni per la sua lista personale “il Veneto che vogliamo” e un consigliere gli ecologisti di Europa Verde. Infine ci sarà posto anche per un solitario esponente del Movimento 5 stelle.