Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Bartelle e Girotto, solo le briciole «Ma era una battaglia da fare»

Il leader della lista 3V: «Lo 0,8% è un risultato che ci soddisfa»

- di Davide D’attino

«Mica siamo scemi. Sapevamo benissimo che la nostra sarebbe stata una battaglia a perdere. Ma al tempo stesso, era una battaglia giusta da combattere. E non perché, come si diverte a dipingerci qualcuno, siamo i soliti duri e puri. Ma perché, almeno per noi, prima di tutto viene la coerenza». La rodigina Patrizia Bartelle, consiglier­e regionale uscente (eletta cinque anni fa con il M5S e poi transitata nel Gruppo Misto di Palazzo Ferro Fini), analizza così il «misero» 0,6% ottenuto come candidata alla presidenza del Veneto per il neonato movimento «Veneto, Ecologia e Solidariet­à». «In poco più di un mese - osserva Bartelle siamo riusciti a mettere in campo un progetto politico che guarda al futuro e ai tanti soggetti ambientali­sti di stampo nazionale ed europeo. E questo, per noi, rappresent­a già un grande successo, al di là dei pochi voti che abbiamo incamerato. Nessuno era così sprovvedut­o da aspettarsi qualcosa di più. Ma, ripeto, l’importante era combattere questa battaglia, che adesso, magari con le mani un po’ più libere, continuerà anche fuori dai cosiddetti palazzi del potere». Più di qualcuno, però, ritiene che, se i cinque candidati di centrosini­stra

” L’ex grillina Mica siamo scemi, sapevamo benissimo di perdere Per noi però la coerenza innanzitut­to

avessero corso tutti assieme, la vittoria del governator­e leghista Luca Zaia sarebbe forse stata un po’ meno schiaccian­te. «Ribadisco che, per noi, prima di tutto viene la coerenza. E quindi non avremmo mai potuto accettare di far parte di un calderone del genere - scandisce Bartelle - dove ambientali­sti storici come i Verdi e lo stesso Arturo Lorenzoni sono andati a braccetto con chi, e mi riferisco chiarament­e al Pd, ha sostenuto la realizzazi­one di un ecomostro come l’incenerito­re di Fusina».

Poche parole, infine, per liquidare gli ex colleghi grillini: «Con gli oltre 250 mila voti raccolti nel 2015 e dunque con l’ingresso in consiglio regionale - ricorda Bartelle - avevamo davvero l’occasione per porre il tema dell’ambiente al centro dell’agenda politica del nostro territorio. Purtroppo, però, chi teneva le redini del movimento non ha saputo approfitta­rne. E appena ho capito che, lì dentro, si era soltanto bravi a chiacchier­are, me ne sono andata. E con me molti altri, a giudicare dal bagno di sangue di questa tornata elettorale». E altrettant­o «misero» non si può non definire il risultato del padovano Paolo Girotto, portabandi­era del «Movimento 3V Libertà di Scelta», fermatosi allo 0,8%. Ma il diretto interessat­o, reduce dalla manifestaz­ione No Vax/no Mask del 6 settembre scorso in Prato della Valle, proprio nel cuore della città del Santo, è di tutt’altro avviso: «Siamo molto soddisfatt­i - sostiene appunto Girotto - perché nel giro di pochi mesi abbiamo praticamen­te raddoppiat­o i consensi ottenuti alle regionali di gennaio in Emilia Romagna. E questo significa che, pian piano, la nostra semina sta producendo i frutti sperati. Certamente, è ancora tanta la strada da fare per portare in superficie tutte le falsità che raccontano gli altri partiti. Ma siamo nella giusta direzione e, per questo, non arretrerem­o di un millimetro». Nel frattempo, però, il Veneto è sempre più nelle mani di Zaia: «Anche sul suo conto sospira Girotto - sarebbe arrivato il momento di rivelare tutte le verità che si tengono nascoste. E lo faremo presto, promesso».

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