Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Bcc, via libera a Banca del Veneto centrale
Fine estate movimentata nel panorama delle banche di credito cooperativo venete. Chiusa venerdì la pratica di Banca delle Terre Venete, nuova creatura del gruppo Iccrea nata dalla fusione della Cassa di Brendola e del Credito Trevigiano di Vedelago (Treviso), ieri è stato il fronte antagonista, quello di Cassa centrale banca, a battezzare la Banca del Veneto Centrale, prodotto della fusione fra Centroveneto Bassano Banca e Rovigobanca. Il via libera dei soci nelle due assemblee dei soci, sabato 19 e domenica 20, con un consenso di oltre il 99% affidato per delega, pure in questa circostanza, ad un rappresentante designato. Dice Lorenzo Liviero, presidente a
Rovigo: «Abbiamo dato vita a una nuova realtà cooperativa che servirà sempre meglio famiglie, imprese e realtà associative». La Banca del Veneto Centrale, la seconda Bcc del Veneto in campo Ccb (la prima è Banca Prealpi, nel Trevigiano) e la quarta in Italia, si caratterizza per dimensioni e volumi con quasi 3 miliardi di attivi e 5,8 miliardi di masse intermediate. I clienti sono 92 mila e la base sociale è data da 14 mila soci, 408 dipendenti e 52 filiali, senza sovrapposizioni e necessità di riorganizzare la rete. Gli iompieghi raggiungono gli 1,5 miliardi, la raccolta tocca i 2,8 e i fondi propri sono nell’ordine dei 186 milioni. La copertura media delle sofferenze è del 71% e quella del deteriorato del 65%. Per quanto riguarda gli indici patrimoniali il Cet1 è del 17,2% e texas ratios al 37,6%, mentre il rapporto fra crediti deteriorati e impieghi vale il 2,89%. Il Consiglio di amministrazione della Banca del Veneto Centrale sarà formato da 12 componenti, di cui 3 di nomina di Rovigobanca, compreso il vicepresidente vicario Lorenzo Liviero, gli altri due nominativi sono Edo Boldrin e Paolo Zennaro. Il presidente sarà Gaetano Marangoni, attuale presidente della Bcc vicentina.