Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Il governatore chieda un’autonomia possibile»
Baretta: «Roma è pronta a dare una risposta ma serve realismo: rivendicare 23 materie è velleitario»
«Zaia è arrivato all’apice del successo battendo sul tasto dell’autonomia differenziata. Bene, ora c’è un governo pronto a dare una risposta al Veneto, ma lui deve fare un’opera di sano realismo: chiedere tutte e 23 le materie è soltanto velleitario».
La lunga apnea elettorale è terminata: smessa l’armatura da sfidante nella battaglia per la poltrona di sindaco di Venezia – e sappiamo che non è andata -, Pier Paolo Baretta torna a vestire a tempo pieno i panni del governante («Ma resterò in consiglio comunale a Ca’ Farsetti», mette in chiaro) laddove si manovrano i cordoni della borsa, al ministero dell’economia.
Sottosegretario Baretta, il tributo di popolo a Zaia e la contemporanea smaterializzazione dei 5 Stelle sulla scena politica regionale, hanno fatto del Veneto la regione più all’opposizione che ci sia rispetto al governo nazionale. E il governo nazionale rispetto al Veneto?
«Sia chiaro che il plebiscito a Zaia non significa, da parte del governo, un atteggiamento di negatività: il confronto istituzionale c’era prima e continuerà a esserci adesso, nell’interesse superiore di questo territorio. Certo, a chi ha riscosso un consenso popolare così alto si deve chiedere ora di rappresentare tutte le istanze della sua terra, non soltanto quelle di parte».
Nel concreto, cosa può dare ora il governo nazionale a questa regione «disallineata»?
«Qui è bene chiarire un punto tutto politico: è evidente che il successo di Zaia arriva all’apice battendo sul tasto dell’autonomia regionale, poi però ha sbagliato strada rivendicando per il Veneto tutte e 23 le materie previste, cioè una cosa impossibile. Allora, detto che Zaia su questo tema ha portato a casa il nulla quando a governare c’era Salvini, adesso il dialogo è ripreso e sta andando sul concreto grazie al nostro ministro Boccia. Bene, una risposta al Veneto va sicuramente data ma chiedo alla Regione di fare un’operazione di sano realismo: insistere per avere tutte e 23 le materie è semplicemente velleitario. Zaia selezioni i temi su cui vuole confrontarsi nel merito e il governo farà la sua parte».
Sta entrando nel vivo la partita per la ripartizione delle risorse del Recovery Fund: come sta funzionando la comunicazione Veneziaroma?
«C’è una cabina di regia, a cui partecipano tutte le Regioni. Il Veneto deve presentare le proprie proposte, raccogliendo e selezionando anche quelle che salgono dai Comuni».
Quali richieste si aspetta che arriveranno da qui?
«Sicuramente il completamento dell’infrastruttura ferroviaria ad alta velocità tra Milano
e Venezia e poi la sua prosecuzione verso Trieste. Mi attendo e soprattutto mi auguro che ci sia anche un forte capitolo in tema ambientale, visto che in regione il consumo del suolo è particolarmente elevato. E poi mi aspetto che la Regione intervenga e prenda una chiara posizione anche sulle grandi questioni che interessano la sua città capoluogo, Venezia».
Intende in particolare le grandi navi?
«Per l’appunto: sul tema è già partito il confronto per arrivare alla migliore soluzione definitiva ma, nel frattempo, dobbiamo dare un’efficace risposta transitoria per non perdere le crociere turistiche, non appena riprenderanno a navigare. E su questo vorrei proprio sentire l’opinione di Zaia e del sindaco Brugnaro, che si proclamano alleati, di fronte al fatto assodato che il presidente del Friuli Venezia Giulia, Fedriga, leghista pure lui, si sta spendendo in tutti i modi affinché Trieste diventi l’home-port, il porto base per le crociere che toccano l’alto Adriatico».
A proposito di Brugnaro: il suo primo atto da sindaco rieletto è stato rampognare i veneziani del centro storico, che si lamentano dei problemi e poi non votano per lui: «Basta mangiare e mettere in tasca», è stato il messaggio.
«Decisamente non è partito con il piede giusto, e proprio il risultato elettorale di Venezia, dove non c’è stato il plebiscito e il centrodestra non è andato oltre il 54%, avrebbe dovuto consigliargli di usare toni diversi, mettendosi da subito ad affrontare i problemi veri».
Tra l’altro, anche Brugnaro alla fine dovrà rivolgersi a voi del governo nazionale per molte partite che riguardano la sua città.
«È così, e il sindaco sa benissimo, anche se non vuole riconoscerlo, che il governo ha dato a Venezia più di 1,3 miliardi di euro. Il mio compito, d’ora in avanti, è anzitutto assicurare ai veneziani che noi ci saremo e che io ci sarò, anche dopo la contesa elettorale, in consiglio comunale e in città».
Cos’hanno da dire lui e Brugnaro sul fatto che il leghista Fedriga spinge per portare le crociere a Trieste?