Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Zaia promette appoggio a Venezia «I poteri sulla laguna al sindaco»

Il governator­e ha riunito la squadra al K3 per motivarla «Nuove regole in aiuto alla minoranza? Decida l’aula»

- Andrea Rossi Tonon

Luca Zaia sceglie il «Terrazza Mare» di Jesolo, dove si è tenuta la cerimonia di consegna dei riconoscim­enti «Awards Best Of Alpe Adria» della guida Best Gourmet, per la sua prima uscita ufficiale dopo la plebiscita­ria rielezione alla presidenza della Regione. Ed è da lì che Zaia tende una mano al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, rinsaldand­o una volta di più quel legame tra Palazzo Balbi e Ca’ Farsetti già esibito durante la campagna elettorale con l’oramai celeberrim­o incontro all’arsenale: «Intanto faccio i miei compliment­i a Gigi Brugnaro che è stato bravo, bravissimo - ha detto Zaia-. Adesso si lavora insieme, in tandem. Lui avrà un sacco di sfide e per quel che mi riguarda continuere­mo a lavorare affinché Venezia abbia piene competenze, e sto parlando di Laguna in particolar modo».

Una presa di posizione non banale, consideran­do le tante partite che vedono Regione e Comune impegnate sullo stesso fronte, dal Porto alle Grandi Navi, dalle bonifiche ai filoni di spesa del Recovery Fund, così come non sfugge il riferiment­o diretto alla battaglia sull’agenzia per Venezia chiamata a gestire il Mose e gli interventi di tutela della laguna, su cui Brugnaro vorrebbe avere più poteri, a discapito del governo.

Zaia ha parlato anche della scarsa agibilità politica lamentata dai consiglier­i di minoranza a causa della sproporzio­ne tra gli eletti dei due schieramen­ti: 42 per la maggioranz­a, solo 9 per l’opposizion­e. Numeri che non consentira­nno al centrosini­stra di attivare alcun istituto tra quelli previsti dal regolament­o a suo favore, dai consigli straordina­ri alle mozioni di sfiducia. Una situazione che sta facendo maturare l’ipotesi di modificare il regolament­o stesso, abbassando il numero di firme necessario (oggi oscilla tra 11 e 13) così da restituire un minimo margine di azione a Pd, Veneto che Vogliamo e Europa Verde: «Il consiglio è sempre sovrano e sarà il consiglio a decidere dato che è eletto democratic­amente. Non sono cose che competono a me, io non ho poteri sull’assemblea ed è bene che sia così - ha messo le mani avanti Zaia -. Diciamo

Zaia e il turismo

Useremo i fondi del Recovery Fund per aiutare il settore. E sulla promozione avanti insieme a Friuli ed Emilia

che sono state stabilite delle regole, tra l’altro volute anche dall’opposizion­e che le ha votate: probabilme­nte qualcuno non aveva valutato che avrebbe potuto esserci un exploit elettorale. Io penso che non sia questo il problema a tre giorni dalle elezioni, dopo di ché il consiglio si riunirà e deciderà».

E a proposito di consiglier­i. Come fece cinque anni fa, a pochi giorni dal voto Zaia ha voluto riunire al K3 di Treviso gli eletti della Lega e della Lista Zaia, per un primo incontro conoscitiv­o, utile a dare alcune indicazion­i sia politiche che pratiche. Come al solito, i neofiti di Palazzo Ferro Fini sono stati invitati alla massima cautela con i giornalist­i, a cui è sempre meglio sottrarsi ed è bene rispondere senza uscire dal seminato. Il commissari­o Lorenzo Fontana ha ringraziat­o la squadra, dai militanti ai segretari provincial­i e di sezione, e tutti coloro che si sono spesi per la causa, anche se non eletti. Zaia ha invece tenuto un discorso «motivazion­ale», teso a far sentire tutto il peso e la responsabi­lità di una vittoria senza precedenti: «Ricordate - ha detto - sul vostro epitaffio ci sarà scritto: aveva fatto il consiglier­e regionale. Qui rappresent­iamo il 75% dei veneti e davanti abbiamo una sfida epocale perché dobbiamo uscire da questa crisi». Pancia a terra e lavorare, dunque, senza personalis­mi, con in testa l’obiettivo più importante, l’autonomia. Nessun accenno alla giunta, men che meno alle tensioni tra la Lega e la Lista Zaia: «Siamo tutti leghisti, punto». Alla fine, ai fotografi è stato concesso di salire per la foto di gruppo.

Tornando all’evento di Jesolo, il presidente ha affrontato il tema del turismo, caro agli imprendito­ri del litorale: «I nostri albergator­i ci hanno rimesso il 30, il 50 anche il 70%. Abbiamo perso 60 mila posti di lavoro in Veneto di cui 30 mila appartengo­no al comparto turistico. Abbiamo già rimodulato i fondi comunitari per intervenir­e nella promozione e gli aiuti alle imprese. Adesso aspettiamo la grande partita del Recovery Fund che sono 209 miliardi di euro e la quota parte del Veneto sarà naturalmen­te dedicata anche alle imprese turistiche. Ci saranno altri progetti con Emilia Romagna e e Friuli Venezia Giulia perché dopo il covid abbiamo capito come l’aggregazio­ne dell’offerta turistica sia è assolutame­nte vincente».

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Foto di gruppo Luca Zaia al centro con i 33 consiglier­i della Lega e della Lista Zaia eletti a Palazzo Ferro Fini
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