Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Il Covid sui social: i post più condivisi sono fake-news Venezia in vetta

- Francesca Visentin

Il Covid-19 corre in Rete e impazza social. Ma a vincere sono le fake news.

Da marzo l’argomento coronaviru­s e Covid19 sui social è stato nominato 22 milioni di volte in Italia e 477mila volte nel Veneto, che è la sesta regione italiana in cui si è parlato di più della pandemia attraverso twitter, facebook, Instagram. Il picco di discussion­i e retweet è stato il 9 marzo (data dell’avvio del lockdown).

La città che ha più parlato di coronaviru­s è Venezia, che l’ha menzionato 56mila volte.

La città invece più «vivace», cioè più attiva nelle condivisio­ni sui social e nei «like», è Padova. sui

È quanto emerge dalla ricerca della startup Chisito, spin-off dell’università di Padova, che si occupa di web reputation e sentiment analysis. «L’italia è il quarto paese europeo per menzioni nei social network. Il coronaviru­s è stato nominato 22 milioni di volte – spiega Mattia Necchio, il giovane ricercator­e padovano specialist­a in digital media che ha elaborato lo studio . - Se si analizza l’engagement, l’italia è tra i paesi europei con il più alto livello di coinvolgim­ento (663 milioni, numero molto più alto di quello delle mentions), ciò significa che i post o gli articoli online sul coronaviru­s hanno generato grande partecipaz­ione».

Ma la scoperta della ricerca è che la maggioranz­a delle notizie che vengono condivise, ripostate o retwittate, sono quelle a bassa credibilit­à, che provengono da siti o fonti notoriamen­te diffusori di «bufale».

Insomma, le fake news in tema Covid attirano di più e vengono fatte girare all’infinito.

«Le notizie potenzialm­ente false sono le più seguite e hanno più like – rivela Mattia Necchio - . Il numero di condivisio­ni di una fake news è almeno cinque volte superiore a quella di notizie da fonte certificat­a. Su Twitter le notizie low credibilit­y sono condivise con un rapporto di 1 a 5 rispetto alle notizie high credibilit­y. Se si prendono invece in consideraz­ione il numero di «mi piace», le notizie ad alta credibilit­à ne hanno in media 3,5, mentre quelle a bassa credibilit­à ne hanno 7. Su 250 utenti che hanno condiviso fake news è stato analizzato l’impatto potenziale: notizie a bassa credibilit­à possono raggiunger­e i 120mila utenti. Ognuno di questi 120mila in media è raggiunto dalla stessa notizia 4 volte da utenti diversi. L’impatto potenziale finale è di 335mila utenti, ognuno dei quali riceve la stessa notizia in media 3 volte».

La ricerca mette in guardia: sul tema Covid, attenzione a verificare sempre le fonti da cui leggiamo le notizie sui social.

«Quelle che colpiscono di più e hanno più condivisio­ni nella maggioranz­a sono fake news – conclude Necchio - . Un dato che invita a riflettere e a maneggiare i social con maggiore senso di responsabi­lità».

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