Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

La ripartenza degliatene­i del Veneto

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App per prenotare le lezioni e dirette su Zoom, termoscann­er e gel a ogni ingresso, steward e adesivi a terra per mantenere sempre il metro di distanza. Domani a Padova, ultimo ateneo veneto a ripartire (i corsi a Verona sono iniziati lunedì scorso, a Venezia a metà settembre), riprendono le attività in presenza. E come per le altre università, l’anno accademico del post-covid prevede un mix di didattica via web, laboratori in presenza e (poche) lezioni frontali. In tutta la regione, sono coinvolti più di 110 mila ragazzi, ma i numeri sono provvisori e sicurament­e aumenteran­no. Contro ogni aspettativ­a – nei mesi di lockdown molti analisti avevano temuto una fuga dei giovani dallo studio - in laguna e nella città del Santo le immatricol­azioni stanno crescendo. Dati e statistich­e saranno vagliati in un secondo momento, ma il sentiment dei rettori è che il merito sia dell’online: facilita gli studenti-lavoratori e chi ha difficoltà a sostenere i costi del vivere fuori sede o anche solo del pendolaris­mo tra città. Da domani, a Padova, oltre il 70 per cento delle lezioni proporrà un mix di presenza in classe e via web. Sono infatti solo 143 (il 5 per cento) i corsi totalmente in aula mentre 1.281 (il 45 per cento) impieghera­nno didattica mista online e in presenza, altri 979 (il 34 per cento) userà la modalità

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