Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Rotatorie e semafori, rivoluzione in tre tappe per il nodo del Bassanello
Il piano per migliorare il traffico in entrata e uscita dalla città
Insieme con piazzale Stanga, con gli assi stradali di via Venezia-via Tommaseo e di via Vicenza-via Chiesanuova e con la cosiddetta tangenziale interna compresa tra via Costa e via Ariosto, rappresenta da sempre una delle zone più trafficate di Padova. Ma adesso, dopo parecchi anni di studi e progetti, gli uffici di Palazzo Moroni sembrano finalmente pronti a intervenire, con l’obiettivo di rendere più scorrevole la circolazione, soprattutto nelle ore di punta, cioè la mattina tra le 7 e le 9 e il tardo pomeriggio tra le 17,30 e le 19,30.
Stiamo parlando del «nodo» del Bassanello, quadrante sud del capoluogo, per il quale la giunta comunale, come accennato tre giorni fa dal vicesindaco con delega ai Lavori Pubblici, Andrea Micalizzi, e dall’assessore cittadino alla Polizia Municipale, Diego
Bonavina, ha appunto messo in programma una vera e propria rivoluzione in tre fasi.
Il dato di partenza è costituito dal «Monitoraggio dell’incidentalità a Padova nel triennio 2016-2018» presentato giovedì scorso dagli stessi Micalizzi e Bonavina, dal quale è emerso che all’ombra del Santo, nel periodo preso in esame, sono capitati 3.468 sinistri, che hanno comportato la morte di 27 persone e il ferimento di altre 4.498. E il «nodo» del Bassanello, all’interno di tale indagine, è stato individuato come uno dei «punti neri» della città, con una media di 10 gravi incidenti all’anno che, pur senza vittime, hanno principalmente coinvolto ciclisti e motociclisti.
Nel dettaglio, all’altezza dell’anello stradale che corre lungo gli argini del Bacchiglione, il primo step della futura
Sicurezza Doppio senso in via Isonzo, uno dei punti con più alto indice di incidenti
Il premio Intanto Padova si candida al premio europeo per i centri urbani accessibili
viabilità consiste nella realizzazione di una rotatoria sul lato nord-est, tra via Goito e il ponte del Sostegno, necessaria per istituire il doppio senso di marcia in via Isonzo e per riattivare due semafori, uno tra via Isonzo e via Chieti e l’altro tra via Isonzo e ponte Isonzo, così da permettere la svolta a sinistra sia dei veicoli provenienti da via Chieti che di quelli in arrivo da via Siena e via Lucca. La seconda fase, invece, riguarda l’istituzione del doppio senso di marcia anche sul ponte del Sostegno, consentendo in questo modo di sfruttare appieno la rotatoria citata sopra e di girare a sinistra per via Cavallotti. Infine, il terzo e ultimo step, forse quello più complicato da compiere, è rappresentato dalla realizzazione di altre due rotatorie, stavolta sui lati sud-ovest e sud-est, la prima tra via Adriatica e via
Brunetta e l’altra tra via Adriatica e via Guizza, così da istituire il doppio senso di marcia pure su via Adriatica e permettere ai veicoli provenienti da via Guizza di svoltare a sinistra in direzione ovest.
Portare a termine tutte e tre le fasi, evidentemente, non sarà affatto semplice. Anche perché il passaggio del tram su via Guizza, sul ponte Scaricatore e su via Cavallotti rende ogni intervento ancor più complicato, visto che bisognerebbe ri-sincronizzare tutti i semafori del mezzo su rotaia lungo la linea Pontevigodarzere-guizza. Ieri intanto, sempre a proposito di viabilità, il vicesindaco Micalizzi, le assessore cittadine alla Vita Indipendente e al Sociale, Francesca Benciolini e Marta Nalin, e il consigliere comunale della Lista Lorenzoni, Paolo Sacerdoti, hanno annunciato la candidatura di Padova all’access City Award 2021, cioè il premio europeo per le città accessibili. «Grazie al Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche (Peba, ndr) che abbiamo redatto negli ultimi tre anni si è augurato Micalizzi - contiamo di riuscire a portare a casa questo prestigioso riconoscimento».