Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Dipinse la libertà sul muro di via Anelli, cittadinanza onoraria al «maestro» Bragato
«Fornaretto», lavapiatti, manovale e cuoco. Ma soprattutto pittore naif, celebre (anche) per quel mazzo di fiori avvolto da una bandiera tricolore che, nell’estate del 2006, disegnò con i pastelli a olio sul «muro anti-pusher» di via Anelli, fatto erigere qualche giorno prima dall’allora sindaco di Padova, Flavio Zanonato. «Il mio - racconta oggi Gioacchino Bragato, 80 anni compiuti il 5 settembre scorso - voleva semplicemente essere un segno di pace e di libertà, dedicato alle tante brave persone che abitavano lì dentro e che, purtroppo, erano diventate ostaggio degli spacciatori». Primo di sette fratelli, nozze d’oro da poco celebrate con la moglie Mafalda, due volte papà e altrettante nonno, il «maestro» Bragato è nato nel 1940 a Saonara, «in via Caovilla», precisa. E proprio questa mattina, alle 11 nel parco di Villa Valmarana, il sindaco Walter Stefan gli conferirà la cittadinanza onoraria di Saonara. Alla cerimonia, interverranno pure l’assessore cittadino alla Cultura, Andrea Colasio, e l’amico scultore Elio Armano. «Di umili origini in una numerosa e amata famiglia - si legge nella pergamena/ricordo che verrà consegnata a Bragato - seppe trovare nella dignità del lavoro e nella passione artistica per la pittura le occasioni di riscatto sociale e di affermazione personale». Da quando nel 1956 venne assunto come cuoco nella storica trattoria «Al Pero» di via Santa Lucia (chiusa esattamente nove anni fa), il «maestro» abita a Padova in via Santa Maria in Conio, nel cuore del Portello. «Una volta - racconta Bragato - in quartiere ci si conosceva tutti e, pur essendo povera gente, si era sempre pronti ad aiutarsi l’un l’altro. Adesso? Lasciamo perdere, che è meglio». (d.d’a.)