Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Monselice, ottobre in abito rosa
Il Giro sui Colli dopo lo stop per Covid. Nella Rocca l’arrivo di una tappa adatta ai «coraggiosi»
È il Giro d’italia dell’inedito. La prima volta della corsa rosa in autunno, la prima volta con il pubblico regolamentato, la prima volta del niente selfie o caccia alla borraccia e la prima volta di Monselice arrivo di tappa. Dopo il nulla di fatto di maggio, quando la 103esima edizione della corsa era stata bloccata per la pandemia da Covid-19, sabato prossimo scatterà dalla Sicilia il già ribattezzato «Giro delle foglie morte».
Il menù della tredicesima tappa offre, venerdì 16 ottobre, la Cervia-monselice: 192 chilometri, 155 piatti risalendo la pianura Padana con un primo passaggio nella città murata ai -40, antipasto del quasi-circuito finale con i saliscendi. Il serpentone percorrerà le strade attraversate ogni giorno da centinaia di cicloamatori padovani, che osserveranno da vicino i professionisti sugli strappi più noti dei Colli.
La conclusione di giornata sarà quanto mai incerta e potrà riservare delle sorprese, grazie a un finale tutt’altro che scontato. A far da giudice saranno i due gran premi della montagna al centro dei Colli Euganei: superato Galzignano verranno affrontati il muro di Vallorto (20% max), la salita di Castelnuovo e il Roccolo vero e proprio (Gpm di 4° categoria) con punte al 17% per complessivi 4,3 chilometri a pendenza media 8,3% poi, dopo la discesa veloce su Cinto, toccherà al muro di Calaone da Rivadolmo (2,1 km, pendenze fino al 18%). Scollinato, mancheranno 26 chilometri al traguardo con la carovana che punterà verso
Este per raggiungere Monselice in un lungo rettilineo interrotto solo dalla curva a gomito a 400 metri dall’arrivo.
La frazione, che anticipa la cronometro del Prosecco nel Trevigiano di sabato 17 ottobre, sulla carta è riservata alle ruote veloci ma, vista dalla strada, si presta a colpi di mano per chi avrà il coraggio (e le gambe) per osare. La crono-tabella della corsa d’ottobre prevede l’ingresso in provincia di Padova a Boara Pisani prima del passaggio a Pozzonovo intorno alle 14.30, quando mancheranno 69 chilometri al traguardo, mentre l’arrivo, in base alla media tenuta dal gruppo, sarà due ore dopo.
Ieri, con il testimonial d’eccezione Silvio Martinello, padovano campione olimpico su pista di Atlanta ‘96 ed ex professionista su strada, e Massimo Ghirotto, già vincitore di tappe al Giro, al Tour e alla Vuelta, il sindaco di Monselice, Giorgia Bedin, ha spiegato come «l’emergenza a cui abbiamo dovuto far fronte ci abbia tenuto col fiato sospeso ma per fortuna il Giro si farà. Non sarà possibile organizzare varie iniziative ed eventi collaterali ma cercheremo di fare di tutto per coinvolgere i negozi del territorio». Le attività e i bar si tingeranno di rosa mentre la carovana pubblicitaria porterà una ventata di colore. «È la festa non solo di Monselice ma di tutta la provincia e i suoi 102 comuni, è un’occasione di rilancio per il territorio», ha sottolineato Fabio Bui, presidente della Provincia. Dal punto di vista tecnico, Massimo Ghirotto ha spiegato come «si tratti di una frazione adatta alla fuga. Non arriveranno i velocisti. Il giorno dopo c’è una cronometro, è difficile che chi vuole vincere il giro si muova».
Silvio Martinello, che ieri ha pedalato con un gruppo di amatori negli ultimi 20 chilometri del tracciato, si è sbilanciato sul pronostico: «La tappa è più dura rispetto al percorso originale e le salite si prestano ad azioni spettacolari. Il meteo potrà indurire la corsa, vedremo. Un nome su tutti? Peter Sagan. Se è in forma è perfetto per questo arrivo».
Carovana attesa il 16 Per i corridori muro di Vallorto, salita di Castelnuovo e Roccolo