Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Università, separè e banchi tecnologic­i

In Fiera la «fabbrica» delle lezioni per la grande ripartenza: 7 nello stesso padiglione

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Dopo l’antipasto di lunedì 21, l’università è ripartita ieri a pieno regime, attivando in blocco circa tremila insegnamen­ti. E in Fiera il Bo ha messo in campo una «fabbrica» delle lezioni: i padiglioni 14 e 2 hanno ospitato rispettiva­mente sette e tre aule da 150 posti l’una. Spazi che sono stati dotati di separè, tende e banchi che consentono allo studente di collegarsi con le cuffie al microfono del docente. L’udu, intanto, protesta: «Ancora troppi disagi».

La battaglia continua. Malgrado il clima di collaboraz­ione che pareva essersi instaurato per fronteggia­re l’emergenza coronaviru­s e la fase post lockdown, i baristi del centro storico di Padova tornano alla carica. Dieci locali del cuore della città hanno infatti presentato un nuovo ricorso al Tar contro la giunta di Palazzo Moroni e i vertici della Soprintend­enza, impugnando l’accordo siglato tra i due enti a maggio scorso. Tale accordo, come forse si ricorderà, prevedeva che bar, ristoranti e pizzerie, fino al 31 ottobre (scadenza poi prorogata dal governo al 31 dicembre), potessero gratuitame­nte ampliare il loro plateatico fino al 50% dello spazio già concesso proprio per affrontare con meno complicazi­oni il periodo di ripartenza dopo la chiusura forzata di quasi tre mesi. Un’opportunit­à, unita alla sospension­e del pagamento della Cosap (la tassa comunale per l’occupazion­e del suolo pubblico), che finora è stata

” Bressa Spiace che qualcuno si sia dimenticat­o delle tante misure adottate dal Comune in loro favore

sfruttata da oltre 250 locali del capoluogo, in particolar­e (ovviamente) da quelli del centro. Ma l’accordo sottoscrit­to tra il sindaco Sergio Giordani e il soprintend­ente Fabrizio Magani stabiliva anche che, al termine di questa fase di eccezional­ità, tutte le deroghe avrebbero cessato di esistere e si sarebbe cominciato ad applicare le nuove regole definite poco prima che scoppiasse la pandemia da Covid-19. Regole che, in estrema sintesi, consistono nella riduzione del plateatico e nella rimozione delle strutture di copertura fisse laddove ci siano elementi architetto­nici da tutelare. Motivo per cui, nel timore di iniziare il nuovo anno con tali limitazion­i, dieci pubblici esercizi sono appunto ricorsi

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Ludopatia Centro d’aiuto a Rovigo
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Oggetto del contendere Tavolini dei bar in piazza dei Signori, «epicentro» della vicenda

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