Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Bambino morto in ospedale Assolto il primario Rametta
Giovanni Morello, 6 anni, spirato nel gennaio 2016 mentre era ricoverato Il piccolo padovano ucciso da patologia intestinale. I periti: «Colpe altrui»
Assolto dal giudice Nicoletta Stefanutti perché il fatto non costituisce reato. Si è chiuso così ieri il processo dell’ex primario «facente funzione» di Pediatria a Rovigo, il 44enne Vincenzo Rametta, accusato di omicidio colposo e condotta omissiva. Al centro del procedimento il decesso di Giovanni Morello, il bambino di Anguillara (Padova) morto a soli sei anni all’ospedale rodigino il 13 gennaio 2016. Il bimbo morì per insufficienza multiorgano causata dal strangolamento dell’ansa ileale dell’intestino con occlusione e perforazione intestinali.
Ieri in aula l’imputato e i genitori del bambino, Federico e Tiziana, che non hanno voluto commentare la sentenza. Annunciato il ricorso in Appello da parte di Cristiano Violato e Federico Soattin, i legali che hanno assistito i genitori di Morello come parte civile. L’accusa aveva chiesto 18 mesi di condanna.
Giovanni Morello entrò al «Santa Maria della Misericordia» domenica 10 gennaio di quattro anni fa coi classici sintomi della febbre di stagione. L’ecografia per eventuali occlusioni intestinali diede esito negativo. Il suo quadro clinico rimase stabile fino alla notte del 13 quando vi furono un paio di episodi di vomito. Alle 7 di mattina di quel giorno l’addome di Giovanni era però dolente, ma la radiografia escluse perforazioni o occlusioni intestinali. Le condizioni del bambino spinsero i medici a convocare l’anestesista e il chirurgo e a intubarlo. Attorno alle 9.30 del 13 un improvviso arresto cardiaco e la morte nonostante 45 minuti di rianimazione.
Il processo a Rametta si è giocato sulla contrapposizione delle consulenze di Accusa e Difesa, con la prima che ricavava elementi di responsabilità a carico dell’imputato e la seconda che li negava.
Decisiva la decisione del giudice Stefanutti di disporre una propria perizia, dalla quale è emerso che Rametta non ha responsabilità penali nell’accaduto.
Per i due periti del giudice, lo specialista in Medicina legale Alberto Amadasi e il professore universitario e specialista in Chirurgia pediatrica Mario Lima, le responsabilità invece andrebbero ricercate negli altri medici ospedalieri (chirurghi, radiologi) che si sono occupati di Giovanni Morello al «Santa Maria della misericordia» dal 10 gennaio di quattro anni fa, data del ricovero, in avanti.