Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«La chiesa è sulla mia terra basta messa, via i boyscout» Il parroco fa causa e vince

Fedeli in rivolta contro l’ex emigrante in Svizzera

- di Milvana Citter

Quella chiesetta del 1200 dedicata a Sant’anna e l’area circostant­e li riteneva suoi. Tanto da ingaggiare una vera e propria guerra con il parroco, monsignor Stefano Sitta. «La chiesa, che non è registrata in nessuna Diocesi, è sulla mia proprietà e questo significa solo una cosa, che non può essere della parrocchia», sosteneva Guerrino Giotto, ultraottan­tenne emigrante con una vita passata in Svizzera. Ma le sue pretese sono state respinte al mittente. Il parroco, vista la situazione sempre più tesa, non ha potuto fare altro che avviare una causa civile per il riconoscim­ento dell’usucapione del terreno e della chiesetta. E il tribunale civile di Treviso gli ha dato ragione: «La parrocchia di San Giorgio Martire ha acquistato per usucapione ordinaria la piena proprietà degli immobili».

Una vicenda che in paese, a Susegana, tiene banco da anni. Da quando cioè Giotto, rientrato dalla Svizzera, ha iniziato ad accampare pretese sul terreno di via Mercatelli, dove si trova la chiesetta. Contestand­o che la stessa sia di proprietà della parrocchia e, soprattutt­o, che lo sia il terreno circostant­e, dove negli anni sono stati realizzati il parcheggio e i servizi igienici. La piccola pieve duecentesc­a nella sua lunga storia è sempre stata luogo sacro, con un preciso calendario di messe e funzioni. Meta di fedeli anche per la suggestion­e dei luoghi, con il bosco che la circonda, il fiume Soligo che la lambisce e una grotta che ricorda Lourders. Soprattutt­o a luglio, quando si celebra Sant’anna con una sagra.

Il tutto vissuto con grande fastidio da Giotto, che resta convinto: «Ci hanno rubato la terra e hanno fatto lavori abusivi». Per dimostrarl­o, il pensionato ha commission­ato alcune misurazion­i che, secondo lui, confermava­no che la chiesa era posizionat­a sulla sua proprietà. Non contento, aveva iniziato la sua personale opera di riappropri­azione del bene conteso. Con azioni di disturbo nei confronti dei frequentat­ori dell’area, ad esempio cacciando gli scout che stavano piantando le loro tende nel bosco. Una situazione che aveva creato grande tensione tra i parrocchia­ni, tanto che monsignor Sitta non ha potuto far altro che dare mandato all’avvocato Pierantoni­o Fadel di avviare una causa di usucapione dell’area. Chiamando davanti al giudice non solo Giotto, ma anche i fratelli e gli altri proprietar­i dei terreni che circondano la chiesetta.

A costituirs­i in giudizio però è arrivato solo Guerrino che, convinto delle sue ragioni ha ribadito: «Quell’area non è mai stata recintata quindi non la possono usucapire». Per il giudice Valerio Cambi però, quella di Giotto è una «opposizion­e palesement­e temeraria» a fronte della fondatezza della richiesta della parrocchia. Confermata dai testimoni che hanno «affermato in modo chiaro che l’area circostant­e la chiesa di Sant’anna viene da sempre, e comunque da oltre 20 anni, utilizzata dai parrocchia­ni per il parcheggio e per le funzioni religiose, nonché per lo svolgiment­o delle attività associativ­e e della festa di Sant’anna, previa autorizzaz­ione del parroco. Così come hanno confermato che l’area viene periodicam­ente inghiaiata e pulita a spese della parrocchia». Una sentenza che dovrebbe porre fine alla guerra. «Per il parroco è molto importante — spiega l’avvocato Fadel — finalmente potrà celebrare le messe in tranquilli­tà, essendo stato riconosciu­to il diritto della parrocchia, peraltro ultracente­nario, rispetto a chi ingiustame­nte ne rivendicav­a la proprietà. Bisogna dar atto a monsignor Sitta di aver tutelato con serenità ma con decisione le ragioni della parrocchia, senza mai prestarsi alle provocazio­ni».

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 ??  ?? Medievale Nell’immagine la chiesetta del 1200 dedicata a Sant’anna che sorge a Susegana, nel Trevigiano, nella foto sotto don Stefano
Medievale Nell’immagine la chiesetta del 1200 dedicata a Sant’anna che sorge a Susegana, nel Trevigiano, nella foto sotto don Stefano

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